25 Luglio 2025

Progressioni economiche e dintorni

Abbiamo letto con attenzione l’appello firmato da numerose colleghe e colleghi, anche a noi inviato, che nella determinazione dei criteri nell’ambito delle future procedure di progressione economica orizzontale (PEO) chiedono, giustamente, equità, trasparenza e valorizzazione del merito.

È un’istanza legittima, che in pieno condividiamo. Come sappiamo, le pubbliche amministrazioni sono “aziende” ad alta intensità di capitale umano. Il nostro Ministero, quindi, senza le sue risorse umane, le loro capacità e la valorizzazione delle stesse, non riuscirebbe a generare il proprio valore pubblico, che è la sua missione precipua. Pertanto, per noi non solo è necessario non penalizzare i neoassunti, ma Tutti i dipendenti che, ogni giorno, con il loro impegno e le loro competenze consentono al MIMIT di attuare il proprio compito e rappresentano il motore del cambiamento che vogliamo per la pubblica amministrazione, devono essere valorizzati.

Vogliamo far presente che l’anno passato queste oo.ss. hanno sottoscritto un accordo che prevedeva lo stanziamento di fondi per i tre anni successivi affinché potesse essere consentito ad ogni collega (o quantomeno alla gran parte) di progredire economicamente.

Tuttavia, va chiarito con forza un aspetto cruciale: da quest’anno, proprio perché abbiamo a cuore la questione economica (e non solo), a dir poco preoccupante, dei dipendenti pubblici, non facciamo parte del tavolo di contrattazione, perché non abbiamo sottoscritto l’ultimo contratto collettivo nazionale, che ritenevamo inaccettabile e offensivo perché nella sua parte remunerativa non teneva conto della necessità, appunto, di valorizzare l’impegno e le capacità del personale della PA.

A quel tavolo siedono solo le sigle firmatarie, CISL FP, CONFSAL UNSA, CONFINTESA FP, FLP. Nelle ultime elezioni RSU del nostro Ministero hanno messo insieme poco più della metà dei voti, mentre solo noi, FP CGIL e UIL PA, rappresentiamo il 48%, peraltro con numeri di assoluta maggioranza in numerose sedi, tra cui quella centrale.

(Ad oggi ufficialmente non abbiamo ricevuto nessuna notizia e nessun accordo che comprovi quanto detto nella vostra nota.)

Noi però non restiamo immobili. La vera legittimità non si misura su una firma in calce ad un contratto, ma sulla capacità e volontà di rappresentanza reale delle persone.

Forti della nostra ampia rappresentatività, abbiamo chiesto all’Amministrazione di essere informati sugli esiti delle trattative e di poter consultare i verbali delle riunioni da cui, per volontà delle organizzazioni sindacali firmatarie, siamo stati esclusi, anche solo come semplici uditori.

Ci chiediamo a cosa sia dovuta tutta questa segretezza.

Abbiamo pertanto ipotizzato spazi di confronto e di elaborazione di proposte alternative, dove diremo la nostra anche sui criteri per le PEO; stiamo lavorando sullo strumento più idoneo di partecipazione.

Sarà uno spazio trasparente, democratico e aperto alla partecipazione, pensato per dare finalmente voce a chi oggi ne è escluso.

Per quanto riguarda il personale di più recente assunzione, abbiamo più volte denunciato la gravità dell’emorragia in atto, sollecitando l’amministrazione a intervenire, in particolare sul piano del welfare lavorativo e con incentivi concreti che possano contenere le uscite. Inoltre, ci siamo ripetutamente battuti affinché venissero indetti nuovi concorsi a livello regionale, denunciando l’enorme carenza di personale.

Invitiamo tutte le persone che hanno firmato l’appello – e chiunque creda in una Pubblica Amministrazione equa, moderna e inclusiva – a unirsi a questo percorso, portando idee, proposte e prendendo parte all’attività sindacale.

Con un impegno comune: evitare divisioni tra colleghe e colleghi, e riconoscere a tutte e tutti, in base alle proprie capacità e condizioni, il diritto a una giusta valorizzazione, anche e non solo economica.

FPCGIL
Luca Giovinazzo

UIL PA
Stefano Fricano

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