28 Luglio 2025
“I consultori hanno avuto e hanno un ruolo fondamentale di presidio pubblico di salute e diritti, ma oggi sono sotto attacco: i ripetuti tagli alla sanità pubblica ne hanno ridotto drasticamente il numero e il personale sanitario, sociosanitario e amministrativo che ci lavora. Noi continueremo a batterci affinché tornino ad essere il luogo privilegiato della presa in carico per tutti i bisogni di salute previsti dalla legge che li ha istituiti, innovandone le pratiche e garantendo i lavoratori”. Così Cgil nazionale e Fp Cgil, alla vigilia del cinquantesimo anniversario della legge istitutiva dei Consultori pubblici familiari, la L. 405/1975, annunciano la campagna che prenderà il via domani con una mobilitazione social e proseguirà a settembre con assemblee nei luoghi di lavoro e sul territorio, volantinaggi e iniziative per rilanciare la lotta per i diritti e la tutela dei Consultori.
“È necessario assicurare in tutto il Paese i livelli assistenziali previsti dalla normativa – proseguono Cgil e Fp – inserendo nel Fondo Sanitario Nazionale un finanziamento aggiuntivo e vincolato per i consultori pubblici”. Confederazione e Categoria denunciano infatti che “la Legge prevede un consultorio familiare ogni 20mila abitanti, ma oggi sono uno ogni 32mila (- 40%), la maggior parte dei quali non dispone di tutte le professionalità previste: psicologhe/i, ginecologhe/i, ostetriche, assistenti sociali, mediatrici e mediatori culturali”.
Per questo “occorrono assunzioni mirate in tutte le Regioni di modo da garantire équipe multidisciplinari, senza obiettori di coscienza, e permettere: percorsi assistenziali e di presa in carico – anche psicologica – per tutto l’arco della vita, la piena applicazione della Legge 194 e delle Linee di indirizzo del Ministero della Salute sull’interruzione volontaria di gravidanza, e Percorsi Nascita per tutte le famiglie con neonati/e entro sette giorni dalla nascita e per almeno sei mesi”. Cgil e Fp sottolineano poi che “va impedita la presenza di associazioni e movimenti antiabortisti all’interno dei consultori”.
“Smantellare i consultori – concludono – significa demolire luoghi e servizi pubblici per la salute sessuale e riproduttiva, per la prevenzione della violenza di genere, del disagio giovanile e familiare, per l’educazione all’affettività e alla sessualità, per la salute delle donne lungo tutta la vita, per l’accesso libero e sicuro all’IVG. Non lo permetteremo, saremo nei luoghi di lavoro e in tutti i territori per dare il via alla nostra campagna e proseguire la nostra lotta”.