INPS – Manco gli spicci: firmano il CCNI e condannano oltre 2.500 lavoratori

31 Luglio 2025

Dopo mesi di silenzio caratterizzati da una nebbia fitta sui differenziali stipendiali del 2025, con un colpo di scena degno del peggiore avanspettacolo una sola organizzazione sindacale ha sottoscritto una vergognosa ipotesi di CCNI.

Abbiamo incalzato per mesi gli attori che siedono al tavolo chiedendo a più riprese di chiarire la loro posizione: silenzio, scena muta! E oggi capiamo il perché.

Dopo tre giorni di conclave (e chissà se su questo ci sarà uno speciale), più di duemilacinquecento lavoratrici e lavoratori in attesa del primo differenziale restano a bocca asciutta.

La realtà presenta il conto. Ed è salatissimo per una miriade di analisti, consulenti di protezione sociale, amministrativi e Assistenti transitati dopo oltre vent’anni di carriera nell’area Funzionari. Lavoratrici e lavoratori che si aspettavano un integrativo in grado di dare risposte, salvo ritrovarsi con un accordo posticcio siglato prima delle ferie per non destare clamore.

Così, com’era già successo in sede di contratto collettivo, i firma-lesta colpiscono ancora: lo fanno sottoscrivendo un’ipotesi di integrativo che riconosce appena 3.349 differenziali stipendiali, lasciando con un pugno di mosche oltre 2.500 colleghe e colleghi.

Uno scippo in piena regola, che innesca un pericoloso effetto domino: perché i colleghi rimasti fermi a questo giro dovranno “competere” l’anno prossimo non soltanto con gli assunti del 2023, ma anche con chi – sempre nel 2023 – ha ottenuto il differenziale stipendiale.

Il rischio evidente è che si sia creato un nuovo cono d’ombra in cui precipitano alcune professionalità, destinate ad avere un salario bloccato per gli anni a venire, mentre qualcun altro prende due e forse anche tre differenziali.

Adesso le proveranno tutte: s’inventeranno che è stato fatto “il massimo possibile”, che non c’erano altre possibilità, che bisogna essere realisti e soprattutto che hanno avuto in cambio promesse solenni dai vertici.

Lo schema è collaudato: cianciare d’altro. Peccato che i numeri raccontino un’altra realtà:

  • nel 2022, con il vecchio ordinamento, furono fatte 7.088 progressioni economiche;

  • tra 2023 e 2024, 11.061 differenziali.

Nel 2025, dopo aver subito un contratto collettivo che ha fatto perdere 10 punti percentuali al nostro salario reale, chiudiamo con poco più di 3.000 riconoscimenti.

Hanno svenduto l’INPS. A prezzo di saldo.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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