Leggiamo in queste ore comunicati dei sindacati firmatari dell’ultimo CCNL di grande gaudio e compiaciuta festa per gli Accordi siglati in ADE su PEO 2025 e COWORKING, come se fossero frutto del Contratto (a perdere, ricordiamolo) che hanno sottoscritto.
Peccato che colleghe e colleghi stiano constatando che non copre minimamente la perdita di potere d’acquisto.
Comprendiamo la difficoltà delle sigle firmatarie nel recuperare ora credibilità, accreditandosi ogni risultato, ma a tutto c’è un limite, e alle bugie provocatorie rispondiamo con un paio di precisazioni veritiere che sfidiamo a smentire.
PEO 2025
Innanzitutto la procedura non nasce dal nuovo CCNL ma è frutto di un percorso ed un Accordo precedente, firmato anche dalla CGIL, che prevedeva risorse fisse e ricorrenti a partire dal 2025.
Semmai dovremmo chiederci: perché nonostante i fondi disponibili siano previsti solo 7.000 posti?
E perché nessuno dei firmatari ha contestato il limite del 50% alle progressioni imposto unilateralmente da Funzione Pubblica?
La CGIL lo fa da sempre.
COWORKING
Vogliamo ricordare a chi ora esalta il risultato ottenuto come conseguenza del CCNL 2022-2024 che l’istituto era non solo già previsto nel CCNL 2019‑2021, ma inoltre nella vicina Agenzia delle Dogane e Monopoli è già attivo da 2 anni, senza nessun limite di distanza e addirittura con punteggi collegati alla stessa.
È proprio quel CCNL (firmato, infatti, dalla FP CGIL) che ha introdotto:
Ai nostri colleghi firmatari possiamo far passare ogni posizione sul merito, che può anche essere diversa dalla nostra, perché ogni opinione è legittima, ma non raccontateci favole!
Non accettiamo la mistificazione della realtà solo per giustificare un contratto che oggi dimostra di non averci permesso un recupero dignitoso del potere d’acquisto, soprattutto al cospetto della mole di lavoro che ogni giorno si esegue negli uffici dell’Agenzia.
FP CGIL
Il Coordinatore Nazionale Agenzia Entrate
Florindo Iervolino