INPS – Medici: i nodi vengono al pettine

08 Agosto 2025

Nella dichiarazione congiunta posta in calce al CCNI 2024, le parti si impegnavano ad attivare nel primo quadrimestre del 2025 un confronto “in merito alla regolamentazione dell’attività intramoenia e/o extramoenia nonché alla individuazione di specifici progetti inerenti all’attività medico legale che, in ragione dell’impegno straordinario richiesto al personale medico dell’Istituto, possano condurre a proposte normative finalizzate ad ottenere adeguati finanziamenti”.

Come evidenziammo già allora, era una dicitura estremamente “elastica” per non dire aleatoria, poiché impegnava le parti a immaginare soluzioni da proporre al Legislatore: praticamente un rinvio alle calende greche.

E infatti l’ultimo incontro, tenutosi lo scorso 31 luglio, è andato in quella direzione, senza particolari guizzi da parte dell’Amministrazione:

  • Sulla regolamentazione dell’intra-moenia e dell’extra-moenia, i medici dell’istituto restano i soli – in tutto il perimetro pubblico – a essere esclusi dal riconoscimento dell’attività. Un tema, questo, che come FP CGIL abbiamo portato al tavolo di contrattazione collettiva, ottenendo freddezza dalle solite sigle sindacali sempre pronte a firmare accordi in peius destinati a svilire la negoziazione;

  • Sugli specifici progetti da finanziare con fondi ad hoc, poi, perdura il silenzio dell’INPS. Sono anni che chiediamo la formulazione di target incentivanti, suggerendo la costituzione di commissioni per smaltire l’arretrato nell’invalidità civile o per presenziare il contenzioso giudiziario. Le possibilità sono tante, ma è ferma anche la volontà di ignorarle.

Così, ancora una volta, si procede col pilota automatico e una convocazione che sarebbe dovuta arrivare entro aprile viene convocata a ridosso d’agosto, senza nessuna sollevazione da chi aveva promesso “solenni impegni”. Tant’è.

La riunione ha quindi virato sull’esercizio della libera professione: sull’argomento l’Amministrazione continua a ripetere che proporrà un nuovo regolamento, più semplice e meno burocratico, valevole su tutto il territorio nazionale, evitando la diversa interpretazione offerta dalle varie articolazioni regionali. Attendiamo con fiducia, evidenziando però il ritardo maturato fino a oggi.

La controparte ha quindi ribadito l’impegno del Presidente dell’Istituto, Gabriele Fava, per addivenire allo sblocco del fondo dell’area medica (e non solo). Una promessa, lo constatiamo con disincantata freddezza, finora disattesa.

Proprio riguardo al fondo, la solita sedicente organizzazione ha tenuto a sbandierare al tavolo come un successo la consistente perdita dei medici INPS in termini di salario reale: a fronte di un’inflazione al 16%, riferibile al triennio 2022-2024, il CCNL fissa l’aumento al 3,46% (6% con le parti fisse). E c’è perfino chi lancia grida di giubilo.

Pazienza: noi continuiamo a fare sindacato per davvero; il cabaret lo lasciamo ad altri.

Sul concorso per l’assunzione di 1.069 medici, e sull’impatto che tali assunzioni dovrebbero avere sulla parametrazione del FRD per l’anno venturo, l’Amministrazione ha infine garantito che farà di tutto per assumere i vincitori entro il 31 dicembre 2025. Nel caso non riuscisse a completare l’operazione per la totalità dei posti a disposizione, INPS punterebbe a far slittare la data di determinazione del fondo fra aprile e giugno. Un’ipotesi che, se confermata, annullerebbe di fatto gli effetti negativi sulla consistenza del 2025.

Vi terremo aggiornati.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo    Francesco Reali

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