INPS – Procedura comparata per selezionare i dirigenti: è già un successone…

25 Agosto 2025

Per quanto tempo i funzionari di questo Istituto hanno aspettato la possibilità di crescere professionalmente, di vedere riconosciuto al massimo livello il servizio svolto per quest’Amministrazione e per il Paese? Per quanto tempo abbiamo insistito sulla necessaria valorizzazione delle risorse in organico?

Eppure, adesso che un’opportunità si è finalmente manifestata con la procedura comparata che porterà alla selezione di nuovi dirigenti, la stessa non sembra scaldare il cuore delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Istituto.

La prova è sulla Intranet: la notizia, vista da oltre quattromila colleghi, ha un rating pessimo. Il giudizio degli “utenti interni” è di appena una stella su quattro.

Come mai questo livore?

Noi avevamo lanciato un monito, sin dal primo istante in cui l’ipotesi di un “concorso” interno era balenata, mettendo in chiaro l’assoluta necessità di garantire una procedura solida e trasparente.

La pesatura dei titoli pre-selettivi e il valore infimo riconosciuto ai percorsi di studio ha invece creato quel malcontento che oggi si manifesta apertamente. Un malcontento che non nasce dal rifiuto delle regole, ma dalla percezione che non vi sia una reale corrispondenza tra il merito maturato sul campo, la professionalità dimostrata, gli studi intrapresi e i criteri effettivamente adottati.

Il rischio concreto, lo abbiamo detto e continuiamo a ripeterlo, è quello di svilire questi strumenti, trasformandoli in adempimenti piuttosto che in occasioni di crescita per chi, da anni, tiene in piedi i servizi.

Come organizzazione sindacale ribadiamo che la valorizzazione delle competenze e delle carriere interne non può ridursi a un meccanismo percepito come ingiusto. Servono criteri chiari e una benedetta ponderazione equilibrata tra esperienza e formazione, garanzie di imparzialità e strumenti di verifica trasparenti.

Solo così potremo parlare di passi in avanti e non di occasioni mancate.

La partecipazione dei lavoratori, la fiducia nel modello organizzativo e il riconoscimento del merito sono le condizioni minime per dare senso a un percorso che, altrimenti, rischia di essere bollato come l’ennesimo “successone” sulla carta, ma che in realtà lascia amarezze e rancori.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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