Sistema Va.L.E., cresce il malcontento: l’82% dei lavoratori lo boccia
la Funzione Pubblica CGIL Agenzia Entrate rilancia la consultazione: servono trasparenza,
equità e reale valorizzazione delle competenze
Dopo tre anni di sperimentazione, il sistema di valutazione delle performance individuali Va.L.E. si avvia alla piena operatività, ma il bilancio che emerge dai luoghi di lavoro è tutt’altro che positivo.
La FP-CGIL Agenzia Entrate ha avviato una consultazione anonima tra le lavoratrici e i lavoratori, per raccogliere dati concreti e dare voce a chi ogni giorno vive le conseguenze dirette di questo modello di valutazione. I primi risultati parlano chiaro:
Quasi l’82% giudica negativamente il sistema Va.L.E.
Il 78% ritiene che le proprie competenze non siano state correttamente valutate
Il 76% si dice contrario alla differenziazione economica basata su questo sistema
L’87,6% chiede di poter valutare anche i dirigenti
Numeri che fotografano un malcontento diffuso, aggravato da pratiche che svuotano di significato gli strumenti previsti dalla procedura: i colloqui iniziali si riducono a comunicazioni unilaterali, quelli intermedi vengono saltati o svuotati di contenuto, mentre le competenze – decisive per il giudizio finale – non vengono spiegate né realmente osservate.
Il risultato è un meccanismo che genera sfiducia, demotivazione e conflitti nei luoghi di lavoro, lontano dall’obiettivo dichiarato di favorire la crescita professionale.
Il problema non è solo organizzativo: Va.L.E. regola anche la liquidazione del premio di produttività individuale, quota parte del Fondo Risorse Decentrate. Un fondo che, già oggi, necessita di un riequilibrio e di un aggiornamento sulle indennità, pena l’ulteriore ampliamento delle disuguaglianze tra i lavoratori.
Non a caso la fase dei colloqui intermedi, prevista per ottobre, rischia di trasformarsi in una nuova occasione persa: invece di diventare uno spazio di confronto e crescita, si ridurrà – denunciano in molti – al solito mero adempimento per condurre alla comunicazione di una semplice “pagellina”, con tutti i rischi che questa prassi porta con sé.
Nella pratica di questo sistema di valutazione non c’è davvero spazio per le competenze e la crescita professionale.
Il Va.L.E. già quest’anno verrà applicato al Fondo ma ancora nessuno sa come intende procedere l’Agenzia, e siamo già nella seconda metà dell’anno.
Le “regole del gioco” si sarebbero dovute decidere prima, lo avevamo puntualizzato eppure questo non sembra un problema per l’Amministrazione e le altre sigle sindacati sedute al tavolo con l’Agenzia.
L’ultimo intervento dell’Agenzia, limitato a una mera revisione delle definizioni letterali dei livelli di valutazione, è stato percepito come un segnale di scarsa attenzione verso le criticità sollevate da tempo.
Per la FP-CGIL Agenzia Entrate il nodo è culturale e di metodo: senza trasparenza, reale confronto e partecipazione, il sistema di valutazione resta uno strumento calato dall’alto, che non valorizza le professionalità ma alimenta diseguaglianze.
Per questo la consultazione continua e diventa oggi uno strumento fondamentale: dare voce ai lavoratori e alle lavoratrici, raccogliere dati ed esperienze, e portare all’attenzione pubblica le storture che non possono essere ignorate in silenzio.
La sfida è aperta, rendere Va.L.E. uno strumento di crescita collettiva, non l’ennesimo meccanismo di divisione e controllo. E il cambiamento non potrà che passa dalla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia delle Entrate.
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