“Governo stanzi risorse, in 9mila rischiano di andare a casa al 30 giugno 2026”
Dal 100% della Corte d’appello di Potenza al 100% del Tribunale di Palermo (sezione II e IV penale, e Lavoro), dal 98% della Corte d’appello di Bologna al 97% del Tribunale di Mantova, dal 90% del Tribunale di Termini Imerese al 99% del Tribunale di Matera e all’85% del Tribunale di Cremona: sono molto alte le percentuali di adesione allo sciopero dei precari della giustizia assunti con risorse Pnrr promosso oggi dalla Fp Cgil, che ha visto presìdi molto partecipati in tutta Italia. E ancora: 95% di adesione a Genova, 90% a Brescia, 81% a Reggio Emilia, 93% a Lagonegro, 95% a Ferrara, 90% a Napoli nord, 85% al Tribunale e alla Corte di Appello di Torino.
“Tutti parlano di efficienza della giustizia, ma poi si mandano a casa 9mila lavoratrici e lavoratori il cui contratto scade a giugno del 2026”, spiegano dalla Fp Cgil. “Ad oggi, infatti, ci sono risorse per soli 3mila posti e un generico impegno a finanziarne altri 3mila. Parliamo di lavoratrici e lavoratori, operatori data entry, funzionari tecnici (tecnici di amministrazione, tecnici edili, tecnici contabili, tecnici IT), funzionari addetti all’ufficio per il processo, che hanno contribuito in maniera determinante a smaltire gli arretrati, a velocizzare i tempi della giustizia e al funzionamento dell’Ufficio per il processo. Un riconoscimento che è arrivato da tutti: magistrati, dirigenti di giustizia, politica e governo. Tante parole sulla necessità di una giustizia più veloce ed efficiente, nell’interesse di tutti, operatori e cittadini, e poi ci si muove in una direzione totalmente opposta? Se l’esecutivo non inserirà in legge di Bilancio le risorse necessarie per la totale trasformazione dei rapporti di lavoro da determinato a indeterminato per questi lavoratori e lavoratrici sarà il baratro”, ha evidenziato il segretario nazionale Fp Cgil Florindo Oliverio. “Continueremo a mobilitarci senza sosta – ha assicurato – finché verrà firmata la trasformazione dell’ultimo contratto a tempo determinato in tempo indeterminato”.
Al presìdio di Roma, in piazza Capranica, sono intervenuti anche i parlamentari Celestino Magni, Avs, Ilaria Cucchi, Avs, Concetta Damante, M5s, Orfeo Mazzella, M5s, Susanna Camusso, Pd, Marco Sarracino, Pd, Andrea Casu, Pd, che hanno espresso solidarietà e sostegno allo sciopero dei precari della giustizia e alla mobilitazione promossa dalla Funzione pubblica della Cgil.
Pieno appoggio alle rivendicazioni del personale della giustizia è stato altresì espresso, tra gli altri, dall’Associazione Dirigenti Giustizia, dal Coordinamento nazionale direttori giustizia, dalla Giunta Esecutiva centrale dell’Associazione Nazionale Magistrati, dall’Anm Distretto della Corte d’Appello di Bari, dall’Anm sezione di Lecce, Anm Giunta esecutiva sezionale di Reggio Calabria, Anm Giunta esecutiva Emilia-Romagna, Ges Anm Basilicata, Sottosezione Anm di Lagonegro.