A luglio, in Aran, è stata sottoscritta dalle altre organizzazioni sindacali l’ipotesi di CCNL 2019-2021 della Presidenza del Consiglio dei ministri. La FP CGIL ha deciso di non sottoscrivere il testo e di consultare le lavoratrici e i lavoratori sul merito delle questioni rilevate.
Il testo ha il merito di destinare risorse per le retribuzioni del comparto dopo anni di ritardo, non imputabile alle organizzazioni sindacali, ma continua a:
Sono anni che lavoratrici e lavoratori aspettano che nel CCNL siano introdotte misure per migliorare il benessere lavorativo all’interno della Presidenza.
Di fronte all’atteggiamento di netta chiusura riscontrato da parte dell’amministrazione, in particolare sulla necessità di riconoscere nel CCNL il diritto al lavoro agile come avvenuto in tutti i settori pubblici e come richiesto da anni da lavoratrici e lavoratori, abbiamo ritenuto di non poter sottoscrivere l’ipotesi di CCNL e di dover dare la parola a tutto il personale della PCM per mandare un messaggio chiaro: le lavoratrici e i lavoratori della Presidenza del Consiglio, che operano tutti i giorni con professionalità, vogliono che sia riconosciuta la loro specificità non con una sottrazione di diritti e tutele che li penalizza rispetto ad altri comparti, ma valorizzando le professionalità e promuovendo il benessere lavorativo di tutte e tutti.
Tutte le lavoratrici e i lavoratori, iscritti e non iscritti alla Fp Cgil, che prestano servizio presso la PCM e che vivono le conseguenze di quanto disciplinato – e non disciplinato – dal CCNL potranno esprimere la loro opinione il 22 e 23 settembre 2025 tramite la procedura online sul sito
Tutte le lavoratrici e i lavoratori della Presidenza del Consiglio potranno dire se sono d’accordo o no con la sottoscrizione di questo CCNL che non riconosce il diritto al lavoro agile, non riconosce la specificità dei diversi Dipartimenti e delle Strutture, non valorizza la professionalità del personale, di ruolo e in comando, che tutti i giorni lavora per l’amministrazione.