Sport e Salute – Progetto Sestante chiusura sedi mossa sbagliata

25 Settembre 2025

Lunedì 22 settembre si è tenuta l’assemblea delle lavoratrici e dei lavori di Sport e Salute sul tema della chiusura di 36 sedi periferiche, misura contenuta nel progetto “Sestante”.

Come OO.SS. abbiamo innanzitutto chiarito alcuni concetti fondamentali:

  • Si tratta di un progetto unilaterale ideato dai vertici aziendali rispetto al quale i sindacati non hanno espresso (né avrebbero in alcun modo potuto) alcuna condivisione, diversamente da quanto qualche “buontempone” vorrebbe far credere;

  • Come OO.SS. abbiamo espresso tutte le nostre perplessità e la nostra netta contrarietà ad una attuazione frettolosa del progetto Sestante;

  • SeS, nelle scorse settimane, ha provveduto ad una mera informativa alle organizzazioni sindacali dopo la quale avrebbe voluto passare immediatamente alla fase esecutiva, mentre come sindacati abbiamo chiesto ed ottenuto dalla delegazione trattante una serie di dati ad HOC sul tema, che è a dir poco delicato, pretendendo un serio confronto e chiarimenti certi.

Come Organizzazioni Sindacali siamo convinti che per una operazione eccezionale servano misure eccezionali: non si può certo pensare di affrontare la chiusura di 36 sedi e il trasferimento forzoso di 42 colleghe e colleghi con strumenti normativi e misure economiche previsti per casi ordinari. Questo soprattutto perché riteniamo necessaria una trasparenza effettiva sul cambio di rotta attuato dall’azienda rispetto al piano industriale presentato alle OO.SS. 4 anni fa in cui si prospettava un aumento della presenza sul territorio nazionale.

Dal confronto in assemblea con le lavoratrici ed i lavoratori – incontro molto partecipato, non solo da parte di coloro i quali sono direttamente impattati ma anche da molti altri colleghi e colleghe solidali e preoccupati per il futuro – sono emersi numerosi elementi di preoccupazione e diverse zone d’ombra circa – tra le altre cose – le reali motivazioni alla base del progetto, i criteri di individuazione delle sedi da chiudere, le modalità attraverso cui sono stati contattati nei mesi scorsi i comuni, le sedi di eventuale destinazione, la chiusura pressoché totale sullo smart working.

È necessario un reale e costruttivo confronto che individui soluzioni “straordinarie” adeguate e che rispondano anche alle specifiche ed effettive esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre ad una massima chiarezza sulle prospettive future, in particolare circa il presidio e la presenza sui territori.

Il mandato che le Organizzazioni Sindacali hanno ricevuto dall’assemblea è pieno e va in questa direzione.

L’assemblea tornerà a riunirsi per valutare i prossimi passaggi e i progressi che, confidiamo, ci saranno.

FP CGIL

CISL FP

UILPA

CISAL FIALP

USB

UGL

FNP CONFSAL

MALATESTA

BRUNI

LIBERATI

CAROLA

MERCURI

PALLADINO

POGGINI

VIGLIOTTI

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