INPS: NON CHIAMATELA RIORGANIZZAZIONE

06 Ottobre 2025

Si è svolta giovedì pomeriggio la riunione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) dedicata all’aggiornamento dell’Ordinamento delle funzioni centrali e territoriali dell’Istituto.

In apertura, l’Amministrazione ha precisato che non si tratta di una riorganizzazione in senso stretto, bensì di “un intervento di manutenzione dell’attuale assetto della sola Direzione Generale”. Un elemento, questo, che avevamo anticipato nel corso delle settimane passate, quando pure sembravano spirare venti di cambiamento molto più intensi.

Tra le principali innovazioni prospettate figurano:

  • l’istituzione della Direzione Centrale Relazioni Internazionali;
  • la contestuale soppressione della DC Benessere Organizzativo, Sicurezza e Logistica (DC BOSL).

La DC Relazioni Internazionali viene considerata strategica dall’Amministrazione per rispondere all’esigenza di rafforzare la capacità dell’Istituto di intercettare i fondi europei e di affrontare con maggiore efficacia la crescente mobilità dei lavoratori tra Stati. In essa confluiranno competenze oggi attribuite, a vario titolo, alle Direzioni Pensioni, Ammortizzatori Sociali, Entrate e Studi e Ricerche, con l’obiettivo di presidiare i processi di convenzionamento internazionale, l’applicazione della regolamentazione europea e le attività di raccordo con le sedi territoriali.

Contestualmente, è stato rilevato come la missione della DC BOSL possa considerarsi conclusa: cruciale in piena emergenza pandemica per garantire la sicurezza dei lavoratori, la sua funzione è ritenuta ormai esaurita.

Resta sullo sfondo, però, il problema dell’attribuzione delle competenze attualmente in carico alla struttura, che non sembra delineato per garantire efficienza. Un esempio su tutti: il trasferimento della funzione di “Datore di lavoro” della Direzione generale alle Risorse Umane, con il serio rischio di ingolfare una struttura core dell’Istituto e di rallentare l’ordinaria attività.

Tra gli altri interventi segnaliamo:

  • la scelta di rafforzare il presidio dedicato al settore agricolo e ai grandi contribuenti della DC Entrate;
  • l’estensione, in prospettiva, a tutte le strutture del meta-processo, che ridisegnerà le modalità di erogazione dei servizi all’utenza. Pur senza incidere direttamente sulle funzioni centrali, tale evoluzione prefigura una revisione del modello organizzativo delle strutture territoriali e si accompagnerà a un processo di ulteriore polarizzazione dei prodotti, destinato a riflettersi anche sulla Direzione Servizi al Territorio (DST), che manterrà invariati i propri compiti, collocandosi però in un contesto in trasformazione;
  • un maggiore supporto dell’informatica al Ministero del Lavoro, in qualità di Amministrazione vigilante, soprattutto in relazione alle attività di service svolte per l’Assegno di Inclusione (ADI) e per il Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL);
  • la creazione di una rete nazionale dei responsabili di sviluppo professionale, analoga a quella già prevista per i pianificatori, finalizzata a promuovere la crescita interna delle risorse.

È bene precisare che l’intero riassetto si colloca in prossimità della naturale scadenza degli incarichi dirigenziali (31 dicembre). Di conseguenza le posizioni in scadenza saranno oggetto di interpello. Per le strutture guidate da dirigenti con contratti con scadenza successiva non ci saranno, invece, effetti automatici, salvo ovviamente le strutture interessate dai cambiamenti organizzativi sopra menzionati.

Nel corso del confronto, la FP CGIL ha posto in evidenza alcuni aspetti di particolare rilievo. Anzitutto, è stata sottolineata la centralità riconosciuta alla nuova DC Relazioni Internazionali, che per la natura delle funzioni attribuite dovrà operare in stretto raccordo con le direzioni di prodotto, titolari delle prestazioni “nazionali” e responsabili della gestione delle relative procedure. Abbiamo tuttavia segnalato come rimanga aperta la questione delle risorse da destinare alla nuova Direzione, tenuto conto delle diffuse carenze di organico che investono anche le altre realtà.

Salutiamo la conferma della Direzione di Coordinamento Metropolitano di Milano, la cui permanenza rappresenta un segnale positivo e rassicurante rispetto agli infausti presagi che ne avevano paventato la soppressione.

Sul meta-processo, la FP CGIL ha sollecitato la convocazione di un OPI ad hoc, che consenta di condividere lo stato di avanzamento dei lavori e di delineare congiuntamente le prospettive future. Non abbiamo alcun timore di sposare l’innovazione, ma in passato le spinte verso una polarizzazione delle attività non hanno sempre prodotto risultati coerenti con la missione dell’Ente: da qui l’esigenza di comprendere appieno la ratio degli interventi, garantendo il necessario ancoraggio alla dimensione territoriale.

Infine, la FP CGIL ha richiamato l’attenzione sull’urgenza di un impegno concreto dell’Istituto in materia di efficientamento energetico. Pur riconoscendo l’importante lavoro svolto dai tecnici, è stata ribadita la necessità di disporre di un piano organico di interventi, definito dal Coordinamento, che consenta una visione completa e aggiornata dello stato dell’arte e delle azioni in programma, soprattutto per quanto riguarda le sedi territoriali.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

Alessandro Casile

 

 

 

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