Internazionale – Resoconto incontro Comitato Permanente Amministrazioni Statali di EPSU del 30 settembre 2025

13 Ottobre 2025

ACCORDO DIGITALIZZAZIONE

Il primo punto della discussione ha riguardato l’aggiornamento dell’accordo sulla digitalizzazione, rispetto al quale è ancora in corso la fase di consultazione aperta quest’estate dalla Commissione.

Siamo in attesa, quindi, che la consultazione si concluda per capire meglio i successivi sviluppi. Nel frattempo, come parte sindacale si è fatto presente alla Commissione che, chiusa la consultazione, si dovrebbe finalmente procedere all’emanazione di una direttiva che recepisca l’accordo.

LINEE GUIDA SU VIOLENZA E MINACCE DA PARTE DI TERZI

Si sta procedendo alla traduzione ufficiale di queste linee guida, che sarà disponibile presto. Sarà poi necessario diffonderle, soprattutto tenuto conto che la parte datoriale, a livello europeo e nazionale, non sembra lo stia facendo. È emerso, ad esempio, che in Francia i rappresentanti delle Amministrazioni dello Stato non abbiano diffuso queste linee guida, in particolare considerando che esse non sono vincolanti. Sarà quindi compito delle organizzazioni sindacali a livello nazionale provvedere sia alla loro diffusione che alla loro applicazione, attraverso il sistema di relazioni sindacali.

ROAD MAP” SUL LAVORO DI QUALITÀ’

Entro la fine dell’anno, la Commissione UE presenterà un pacchetto di misure, legislative e non, finalizzate a creare lavoro di qualità. In questo processo, anche EPSU – assieme alla parte datoriale rappresentata da EUPAE – ha presentato le proprie osservazioni in merito, evidenziando ad esempio la necessità di garantire salari adeguati, considerati una condizione essenziale per servizi pubblici di qualità.

Sul tema, come FP CGIL siamo intervenuti per esprimere condivisione sul tema, ricordando come – assieme alla UILPA – non siamo stati firmatari dell’ultimo CCNL del Comparto Funzioni Centrali proprio in quanto non garantiva salari adeguati.

Nel corso della discussione è altresì emerso come non si conosca ancora il contenuto delle misure che saranno presentate dalla Presidente della Commissione UE, Ursula Von Der Leyen, ma bisognerà certamente vigilare, considerando che le forze politiche di destra stanno prendendo piede nel Parlamento Europeo, con le loro politiche tese alla privatizzazione dei servizi pubblici e a tagliare la spesa pubblica.

PROGETTO SULLE DISABILITA’ NEL MONDO DEL LAVORO

Il progetto era stato presentato dai rappresentanti della Pubblica Amministrazione spagnola e si svolgerà nel biennio 2026-2027. Esso tende ad evidenziare le buone prassi che mirano a includere i lavoratori con disabilità in ambito pubblico e potrà esplicare i propri benefici in particolare in quei Paesi europei in cui il tema della disabilità al lavoro è ancora considerato come un tabù. In tal senso, si è espresso, ad esempio, il rappresentante della Lituania, evidenziando come in quel Paese sia frequente che i lavoratori non dichiarino proprie eventuali disabilità per timore di essere licenziati.

COSTITUENCY PER IL MEDITERRANEO – RISULTANZE

Il vicepresidente del Comitato Federico Trastulli, della UILPA, ha rappresentato le risultanze dell’incontro dei Paesi del Mediterraneo, tenutosi presso i locali di “Spazio Pubblico” a Roma. In particolare, si è ribadito il netto rifiuto alle politiche di austerità e all’aumento delle spese di riarmo, per il loro impatto sulla spesa pubblica e si è espressa forte preoccupazione per la situazione di Gaza, con una netta condanna per quanto messo in atto dal Governo d’Israele. Si è quindi proposta una mobilitazione su questi temi, a livello europeo.

Si è chiesto di riattivare la rete “EU Care”, attraverso la creazione di un gruppo di lavoro che non riguardi solo le Amministrazioni dello Stato, in quanto i lavoratori coinvolti appartengono a vari settori e, rispetto al contrasto al riemergere dell’estrema destra in tutta l’UE, si è chiesto di attivare percorsi di formazione per i delegati sindacali. Si è espressa, infine, la necessità di un confronto sull’intelligenza artificiale e sul suo possibile impatto sull’occupazione.

INIZIATIVA SUGLI ISPETTORI DEL LAVORO PRESSO IL PARLAMENTO EUROPEO

Si è discusso dell’iniziativa sugli ispettori del lavoro svoltasi nelle scorse settimane presso il Parlamento Europeo, su iniziativa del parlamentare europeo Anthony Smith, eletto in Francia e appartenente al gruppo della Sinistra Europea. L’iniziativa si pone nel solco delle attività già svolte da EPSU, da ultimo assieme a Eurocadres, anche con una dichiarazione specifica sul ruolo e sulla difesa dell’ispezione sul lavoro. All’incontro presso il Parlamento ha partecipato anche la presidente di EPSU, Francoise Geng, che ha chiesto all’UE di occuparsi anche dei rischi psicosociali cui possono andare incontro gli ispettori del lavoro.

Come FP CGIL abbiamo evidenziato che, al di là dei differenti modelli organizzativi dell’ispezione del lavoro, sta emergendo un attacco transnazionale alla vigilanza sul lavoro, considerata come un ostacolo al libero sviluppo economico e non come opportunità di uno sviluppo “sano”; da ciò derivano problemi di carenza di personale, risorse e strumenti.

Nel corso dell’incontro è emersa la richiesta di creare, all’interno di EPSU, una rete sindacale europea tra gli ispettori del lavoro. Nel frattempo, si immagina di tenere, nel corso del 2026, un incontro per confrontare i vari problemi cui vanno incontro gli ispettori del lavoro in vari Paesi europei.

RICERCA SUL CONTRASTO ALL’ESTREMA DESTRA, AL FASCISMO E AL RAZZISMO

Si è fatto il punto sull’andamento delle risposte finora pervenute. Nel corso del dibattito, come FP CGIL abbiamo ricordato la genesi di tutto questo, ossia l’attacco squadrista alla sede nazionale della CGIL, nell’ottobre 2021 e la necessità di creare un maggior raccordo tra i sindacati dei servizi pubblici all’interno della rete internazionale antifascista.

I risultati della ricerca dovrebbero essere presentati a dicembre, con l’obiettivo di creare una “cassetta degli attrezzi” utile a tutte le organizzazioni sindacali, per mettere in piedi strategie utili a contrastare questi fenomeni.

PROGETTO SULLO SVILUPPO DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA NELL’EUROPA CENTRALE E ORIENTALE

Il progetto si è svolto in dodici Paesi appartenenti all’Europa Centro-Orientale e ha riguardato i seguenti settori: assistenza sociale, amministrazione statale e raccolta dei rifiuti.

Sono emersi diversi problemi come: la carenza di personale, l’aumento dei carichi di lavoro, l’erosione dei salari a causa dell’inflazione, le sfide poste dalla digitalizzazione, la mancanza di seri incentivi per fare carriera, la forte pervasività della politica. Tali fenomeni sono aggravati dalla debolezza delle organizzazioni sindacali, ancora poco rappresentative, e dunque dalla scarsa diffusione della contrattazione collettiva. In alcuni settori è presente anche una limitazione dei diritti sindacali: ad esempio, in Bulgaria ai lavoratori impiegati nella Giustizia è vietato lo sciopero.

La ricerca conclude con la necessità di rafforzare la pressione sui Governi di quei Paesi che non hanno ancora dato attuazione alla Direttiva UE sul salario minimo e la necessità che EPSU supporti maggiormente i sindacati di quell’area.

RIUNIONE SUI SERVIZI PENITENZIARI A STOCCOLMA

Si è fatto il punto sulla riunione periodica, tenutasi stavolta a Stoccolma, relativa ai servizi penitenziari, da cui sono emersi problemi comuni: sovraffollamento delle carceri; aumento delle violenze sui detenuti; aumenti dei rischi psicosociali per i lavoratori del servizio penitenziario; obsolescenza delle strutture; minore investimento nel reinserimento dei detenuti nella società.

La riunione si è conclusa con l’approvazione di un documento, che è stato poi adottato dal Comitato Permanente.

POLITICHE PER I MIGRANTI: IL NUOVO ORIENTAMENTO DELLA COMMISSIONE

Alla presenza di rappresentanti di “Medecine du monde” e di PICUM (Piattaforma per la Cooperazione Internazionale sui Migranti senza documenti) si è presentata la proposta della Commissione UE che mira a rendere più facile “il ritorno”, ossia la deportazione dei migranti privi di documenti e che non abbiano i requisiti per il diritto di asilo.

La proposta, tra le altre cose, prevede: l’incriminazione di medici e altre figure che aiutino i migranti privi di documenti; l’allentamento delle regole su quei Paesi extra-UE verso cui i migranti potrebbero essere deportati; la sostituzione del ritorno volontario con il rimpatrio forzato (ecco perché si parla di deportazione). Al fine di rendere efficace il sistema, si prevede una condivisione dei dati dei migranti a livello europeo.

Il sistema ipotizzato presenta diverse criticità: la criminalizzazione di coloro che aiutano migranti, ad esempio, si pone in contrasto con le norme europee in tema di diritti umani e viola gli standard minimi previsti. La condivisione di dati a livello europeo potrebbe configurare violazione di norme in materia di privacy. Ancora, la restrizione della libertà di circolazione (rappresentata dal fatto che debbano andare in centri specifici, senza potersene allontanare) rappresenta una violazione della libertà di movimento. Infine, a livello sociale, la criminalizzazione potrà generare paura nei migranti senza documenti e una loro ulteriore marginalizzazione, col rischio di esporli a forme di sfruttamento e violenza.

EPSU, assieme ad altre realtà sindacali e non solo, è mobilitata contro questa proposta della Commissione che, con l’obiettivo di provare a strizzare l’occhio ai partiti politici della destra europea, peggiora ulteriormente la situazione delle politiche migratorie e per questo si è discusso su quali strategie poter immaginare. Nel corso del dibattito, da più parti si è proposto di attivare forme di disobbedienza civile e resistenza passiva attraverso la rete sindacale, oltre a immaginare mobilitazioni a livello nazionale ed europeo.

p. la FP CGIL Nazionale

Matteo Ariano

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