“Alla luce della proposta fatta oggi dall’Aran non ci sono le condizioni per chiudere la trattativa, tantomeno in tempi rapidissimi”: lo dichiara Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN, in riferimento alla trattativa in corso per il rinnovo del CCNL dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari 2022-2024.
“Oggi l’Aran ci ha presentato la proposta per l’allocamento in busta paga delle risorse finanziate per il rinnovo contrattuale. A fronte di un finanziamento assolutamente inadeguato rispetto all’inflazione registrata nel triennio – osserva Filippi – ci saremmo aspettati la disponibilità ad inserire quel poco finanziato sulle parti tabellari, fisse e ricorrenti della retribuzione dei professionisti. E invece ci propongono di mettere sul tabellare molte meno risorse percentuali di quelle del triennio precedente: stiamo parlando di 230 euro lordi mensili che, assorbendo l’anticipo di 138 € già erogato in busta paga, determinerebbero un aumento reale di sole 82 euro lordi al mese”.
“Inoltre, rispetto ai rinnovi precedenti, la proposta colloca molte più risorse sulle voci accessorie degli stipendi, cioè retribuzione di risultato e condizioni di lavoro, la cui erogazione non è certa e univoca in tutte le Aziende. Insomma meno soldi sulle voci certe dei professionisti e più soldi a quelle incerte per lasciare mano libera alle Aziende”, spiega ancora Filippi.
“A fronte di un contratto fortemente definanziato non capiamo perchè dovremmo accettare queste proposte senza negoziare. Solo per chiudere in fretta il contratto?”.
“Noi siamo stati chiarissimi da subito: non si firmano contratti al buio solo per assecondare la volontà del Governo di chiudere in fretta un contratto con poche risorse. Siamo nella fase di discussione della legge di bilancio, nella quale dobbiamo verificare quante risorse sono previste per il personale, ad iniziare dell’indennità di specificità che è già stata finanziata nella legge 2025 a regime dal gennaio 2026 per Medici e Veterinari, ma non per i sanitari e che, una volta equiparata, può essere inserita da subito in questo contratto, se c’è la volontà del Governo. Lo ripetiamo: non ci sono ragioni tecniche ostative, è solo una volontà politica. Si tratta di 180 euro lordi aggiuntivi agli 82 che renderebbero almeno dignitoso l’aumento. Se le organizzazioni sindacali le richiedono con forza da subito, si possono ottenere, visto che sono già finanziate. Perchè rinunciare a trattare ora? Prendiamoci quel mese in più che serve per ottenere più risorse con legge di bilancio, anche in preparazione del prossimo contratto. Nel frattempo – conclude – mettiamo più risorse sul tabellare e meno sull’accessorio”.