La riunione del tavolo tecnico sui benefici assistenziali, svoltasi nel pomeriggio di ieri, è stata particolarmente interessante.
L’Amministrazione, per il 2025, ha presentato una bozza sostanzialmente in linea con il programma già condiviso lo scorso anno: nessuna modifica né alla tipologia dei sussidi esistenti, né agli importi dei singoli benefici, ma una più razionale distribuzione delle risorse su uno schema già collaudato, tenendo conto anche delle evidenze statistiche ricavate dagli accessi registrati negli anni precedenti.
Un lavoro accurato, su cui si cercherà di introdurre elementi di innovazione nella prossima convocazione, pur consapevoli che “la coperta è corta”.
Come organizzazione abbiamo posto l’attenzione su due questioni fondamentali:
L’insufficienza delle risorse disponibili. Le risorse destinate al personale dell’Istituto sono del tutto insufficienti a coprire i bisogni della platea di riferimento. Da anni chiediamo un intervento deciso sui tavoli politici per restituire centralità a queste voci di spesa. All’Amministrazione – o meglio, ai suoi vertici – non possiamo che rimproverare una certa noncuranza verso le esigenze espresse dai lavoratori dell’Istituto. Una disattenzione che stride con le campagne d’ascolto, sterili se poi il confronto non si traduce in stanziamenti utili a valorizzare la specificità dell’Ente.
Uso degli strumenti di intelligenza artificiale. Ormai da due anni segnaliamo che, oltre al problema quantitativo delle risorse, esiste un problema di dispersione: l’Istituto non sempre riesce a intercettare le domande di chi avrebbe diritto ai benefici. Pur sapendo infatti chi potrebbero essere i potenziali titolari, spesso questi non presentano istanza e né le brochure, né gli spazi sulla intranet hanno consentito di superare tale ostacolo. È paradossale che, mentre per gli utenti esterni l’INPS utilizza sistemi di intelligenza artificiale per
Su questi fronti abbiamo quindi sollecitato l’Amministrazione ad esercitare quel ruolo proattivo che viene giustamente richiesto ai funzionari, ma che dovrebbe essere innanzitutto praticato a loro beneficio.
La parte più vivace della riunione è arrivata dopo. Abbiamo infatti registrato la insospettabile disponibilità di Confintesa e FLP ad allargare i tavoli del comparto – un fatto inedito, considerando la linea finora emersa dai territori. Attendiamo smentita, precisazione o chissà quale cavillo dialettico per giustificare un’altra inversione di rotta.
Anche perché le stesse organizzazioni, nell’arco di pochi minuti, hanno poi suggerito alla Direzione Risorse Umane di adottare provvedimenti disciplinari contro quei dirigenti che non assumono un approccio “punitivo” verso i non firmatari: insomma, tutto e il suo contrario.
Abbiamo poi appreso che, a risorse invariate, una sigla propone di aumentare l’importo di tutti i benefici, con l’effetto consequenziale di ridurre la platea dei beneficiari: su questo attendiamo di leggere una proposta scritta, non i volantini che coloreranno i prossimi giorni.
Intanto, con un’ampia convergenza, è stato votato il Verbale d’intesa sulla liquidazione cautelativa dei benefici assistenziali relativi allo stanziamento per l’anno 2024.
Come FP CGIL, abbiamo sottoscritto un accordo di natura redistributiva, che consente di destinare 542.600 euro – residuo della voce “borse di studio” – ad incremento del budget dei sussidi per motivi di salute.
Con sorpresa, anche su questo punto non si è raggiunta l’unanimità: evidentemente c’è chi preferisce un risparmio di gestione per l’INPS.
Con la stipula dell’accordo si procederà quindi alla liquidazione, secondo il seguente indice di copertura:
Sussidi straordinari per motivi di salute: 51,28% della somma spettante
Sussidi straordinari per cure odontoiatriche: 72% della somma spettante
Sussidi straordinari – altre tipologie: 78% della somma spettante
Contributi culturali: 80% della somma spettante Con la busta paga di novembre saranno liquidate:
le domande per cure odontoiatriche;
le istanze prioritarie per motivi di salute (circa 400 domande legate a patologie oncologiche);
i sussidi straordinari e i contributi culturali (fatti salvi gli assegni di studio, che dipendono dalla graduatoria in uscita il prossimo mese);
Le altre istanze collegate ai motivi di salute saranno liquidate nei mesi successivi.
Giuseppe Lombardo