MIT – La sede non cambia lo status: comunicato lavoratori civili Capitanerie di Porto

22 Ottobre 2025

Ancora una volta torniamo occuparci della difficile condizione dei lavoratori civili delle Capitanerie di Porto, dipendenti del MIT che svolgono la propria attività nelle sedi delle Direzioni Marittime e delle Capitanerie di Porto italiane. Sparsi in posti di lavoro diversi e distanti tra di loro, questi colleghi sono rimasti veramente in pochi e ogni anno si riducono sempre più: ad oggi sono 250 le unità in servizio a fronte delle 900 del 2015.

Il personale delle Direzioni marittime, in particolare quelle del nord, è quasi azzerato, mentre molte Capitanerie contano un solo dipendente civile in servizio.

Non sono state effettuate assunzioni, né pare se ne prevedano a breve; quindi, questi lavoratori sono destinati a estinguersi e il loro lavoro probabilmente passerà interamente nelle mani del personale militare.

A risentire della grave situazione di mancanza di organico sono soprattutto i settori amministrativi, tecnici e informatici, essendo tali unità a supporto di tutte quelle procedure operative svolte dai Militari per le attività di salvataggio in mare – di soccorso e controllo delle coste.

Negli Uffici la mancanza di personale non consente una ottimale gestione per il rilascio di tutta la documentazione utile all’utenza del mare e a chi opera in mare come le innumerevoli composizioni delle commissioni per il rilascio dei Titoli Professionali Marittimi, delle patenti nautiche, del controllo dei certificati di sicurezza delle navi, del rilascio libretti di navigazione e iscrizioni nei registri della gente di mare.

Tali compiti, tutti in capo a normative emanate dalle Direzioni Generali del MIT, erano un tempo svolti dal personale civile.

Mancano anche le sostituzioni di tanti Consegnatari, incarichi ora sono ricoperti dal personale militare. Con la situazione prospettata in tempi brevi i pochi lavoratori delle capitanerie saranno quasi pari a zero.

A questa situazione si aggiunge la difficoltà, per tali lavoratori, di accedere ai percorsi formativi. Anche questa questione è stata da noi segnalata più volte. La difficoltà probabilmente deriva dal fatto che tali lavoratori sono ancora esclusi dal dominio @mit.gov.it e spesso non ricevono le stesse informazioni dei colleghi. Abbiamo appreso che ad alcuni di essi non è stato possibile frequentare il corso di cybersecurity, in quanto non in possesso degli indirizzi mail del Mit, e poi anche per il corso Documit 2.0 sembra che la nota sia stata trasmessa solo al “Corpo delle capitanerie di porto”, quindi al personale militare. A nulla sono valse le richieste dei lavoratori che non hanno avuto alcun esito.

Qualche anno fa li definimmo “figli di un Dio minore”, ad oggi la situazione appare addirittura peggiorata.

Chiediamo che, al pari degli altri lavoratori del MIT, l’amministrazione garantisca loro la partecipazione a tutte le attività formative programmate, rimuovendo gli ostacoli di carattere tecnologico.

Chiediamo che l’amministrazione assuma una posizione chiara e ci dica qual è il futuro di questi lavoratori, anche in termini di dotazioni organiche.

La sede non cambia lo status: i lavoratori delle Capitanerie e delle Direzioni marittime sono lavoratori del MIT, con uguali diritti e doveri, perché ogni giorno garantiscono servizi e svolgono le attività istituzionali del Ministero.

FP CGIL MIT

Luigi Gianfreda
Carmen Sabbatella

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