MIMIT – Resoconto dell’assemblea generale: temi trattati e criticità segnalate

04 Novembre 2025

Alla cortese attenzione del Dott. Federico Eichberg
Capo di Gabinetto del
Ministero delle imprese e del Made in Italy
segreteria.capogabinetto@mise.gov.it

c.c. della Dott.sa Stefania De Angelis

Direttore generale dei servizi interni e finanziari

stefania.deangelis@mise.gov.it

del Dott. Francesco Filippetti
Responsabile Relazioni Sindacali
francesco.filippetti@mise.gov.it

Oggetto: Resoconto dell’assemblea generale: temi trattati e criticità segnalate

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, in seguito all’Assemblea indetta l’8 ottobre u.s., che ha contato su una rilevante partecipazione, intendono richiamare con forza l’attenzione dell’Amministrazione su una serie di criticità strutturali, organizzative ed economiche che da tempo gravano sul Ministero e sul personale dipendente compromettendone motivazione, benessere e capacità operativa.

L’assemblea ha rappresentato un momento importante di confronto per comprendere umori, difficoltà e priorità del personale del Ministero.

L’obiettivo è stato ascoltare, raccogliere istanze, suggerimenti e costruire un documento che abbiamo deciso di presentarvi al fine di stimolare la giusta attenzione e risposte adeguate alla situazione rappresentata.

Carenza di personale e mancata valorizzazione del lavoro

La grave carenza di personale, frutto di un tardivo e insufficiente ricambio generazionale, e i numerosi pensionamenti hanno determinato un aumento insostenibile del carico di lavoro per i dipendenti. Non è più procrastinabile una nuova campagna di assunzioni, anche mirata alle reali competenze necessarie al nostro ministero, con concorsi su base regionale.

Negli ultimi anni, questo aggravio di responsabilità non si è tradotto tantomeno in un corrispondente miglioramento economico e professionale.

Non è più tollerabile procedere in questa direzione: è necessario che i vertici di questo Dicastero si assumano la responsabilità di tutelare il potere d’acquisto del personale, che quotidianamente affronta sacrifici importanti, a fronte di una mobilità interna (la possibilità, cioè, di essere trasferiti da una struttura all’altra del Ministero) ancora fortemente limitata. È fondamentale ricordare che la questione della mobilità è strettamente legata al recupero di attrattività del nostro Ministero, che fatica a competere con altre amministrazioni e, ancor peggio, non riesce a trattenere il proprio personale — sia neoassunto che con maggiore anzianità di servizio. Questa situazione compromette gravemente ogni possibilità di recupero dell’efficienza operativa.

Troppi, infatti, sono gli uffici sottodimensionati rispetto alle attività richieste; troppi sono quelli divenuti ambienti di lavoro tossici, nei quali è impossibile valorizzare adeguatamente le competenze del personale.

Ad oggi le reiterate richieste di elaborare un nuovo regolamento sulla mobilità sono rimaste carta straccia nonostante il nostro impegno nel fornire un aiuto concreto rielaborando un vecchio regolamento ancora vigente anch’esso spesso non rispettato.

Pagamenti, arretrati e valorizzazione del personale

Tra i temi più importanti denunciamo, purtroppo ormai in via strutturale, gravi ritardi nei pagamenti relativi ad arretrati, straordinari, FRD, PON e posizioni organizzative.

Pur riconoscendo che le cause possono dipendere anche da fattori esterni, ciò non giustifica la ripetizione dei medesimi disservizi, che minano la fiducia e la motivazione del personale.

Non sembra peregrino affermare l’esigenza di una comunicazione riferita a date certe per i pagamenti e si ribadisce che la valorizzazione passa dal puntuale riconoscimento del lavoro svolto, nonché dalla tempestiva erogazione delle spettanze.

Inoltre, la valorizzazione passa anche per la possibilità per i dipendenti di poter acquisire, consolidare e diversificare le proprie competenze, non solo attraverso la mobilità interna, ma anche attraverso l’espletamento di incarichi conferiti dall’Amministrazione. In tal senso, in questo ambito quello che più preoccupa le OO.SS. è la carenza di trasparenza in termini di definizione dei criteri di assegnazione. Urge una mappatura degli incarichi conferiti dal Ministero, propedeutica a una regolamentazione generale dell’attribuzione degli stessi.

Si è inoltre ancora in attesa di determinazioni da parte dell’Amministrazione in merito alla mancata erogazione dei buoni pasto in modalità di “lavoro agile”, secondo quanto previsto dall’art.14, comma 3-bis del CCNL Comparto Funzioni Centrali 2022-2024, sottoscritto il 27 gennaio 2025.

Situazione degli Ispettorati

Gli Ispettorati territoriali, forse più di tutti gli altri settori, stanno risentendo del generale svuotamento di personale e della mancanza di un oculato turn-over. Si assiste, nel frattempo, a un totale svilimento dell’azione di vigilanza e di controllo sulle materie proprie del Mimit, in ambito territoriale, a seguito della nuova mission (Case Made in Italy) degli IT, sia col perdurare di scelte inopportune, che esternalizzano i servizi di Ispezioni sulle navi all’estero, inserite in un DDL presentato dal governo e collegato alla prossima finanziaria. Delegare attività che riguardano la sicurezza della vita in mare a terzi, comprometterebbe la qualità e l’imparzialità dell’attività ispettiva stessa.

Chiediamo chiarezza all’Amministrazione e un tavolo dedicato per definire la strada che vuole intraprendere il nostro ministero, sulle proprie articolazioni territoriali, rivendicando ogni forma necessaria di mobilitazione.

Salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Il sistema di salute e sicurezza sul lavoro, allo stato attuale, non può considerarsi del tutto soddisfacente.

Spesso, infatti, si riscontra una carenza di personale specificamente dedicato alla gestione della materia e una comunicazione inefficace tra l’Amministrazione, i servizi di prevenzione e i lavoratori, responsabilità che ricade interamente sull’Amministrazione stessa.

Le criticità strutturali di numerose sedi del Ministero, distribuite su tutto il territorio nazionale, sono ben note.

In particolare, a Roma, si evidenziano diverse problematiche relative alla sicurezza degli edifici:

  • Sede di via Molise: è previsto l’avvio dei lavori di consolidamento strutturale, in seguito a controlli effettuati sul cosiddetto “Palazzo Rosa”, che hanno evidenziato criticità. Tale situazione ha già comportato — e continuerà a comportare — il trasferimento del personale presso Palazzo Piacentini, anche in modalità coworking, applicata in modo inadeguato e senza alcuna informativa preventiva ai RLS.

  • Sede di Viale America: lo stabile versa da anni in condizioni di evidente deterioramento. L’Agenzia del Demanio e i vertici del MIMIT hanno deciso di mantenere operativo il personale durante i previsti interventi di ristrutturazione, generando forte preoccupazione tra queste OO.SS. e tra i lavoratori coinvolti. Tali timori sono aggravati dalla totale assenza — o grave insufficienza — di una comunicazione chiara e trasparente in merito agli interventi previsti. Inoltre, si aggiungono criticità relative alla vigilanza che, lasciando scoperti i turni notturni, comportano evidenti rischi per il personale e per la tutela del patrimonio culturale, bibliotecario e museale, in assenza di un presidio costante e qualificato.

Sedi territoriali: in questo caso sono numerose le sedi territoriali con gravi carenze strutturali e alcune addirittura chiuse. L’elenco delle strutture in situazioni precarie è notevole con notevoli disagi per il personale. Appare dunque fondamentale mantenere un dialogo costante e strutturato tra l’Amministrazione e gli RLS, i quali devono essere sempre adeguatamente informati e coinvolti, come previsto dalla normativa vigente.

Progressioni economiche e criteri di valutazione

Nel dibattito è stato evidenziato che l’attuale sistema di progressioni e di valutazione del personale presenta elementi di punteggio che generano differenze minime ma sproporzionate, penalizzando spesso in modo ingiusto diversi lavoratori.

Un esempio emblematico è quello dei cosiddetti “pagellini”, le cui valutazioni vengono lasciate alla eccessiva discrezionalità di alcuni dirigenti che, pur riconoscendo la qualità e l’impegno del personale, non assegnano una valutazione massima che, a nostro avviso, risulta non basata su reali criteri oggettivi, anche appellandosi alla direttiva Zangrillo che impone la diversificazione dei giudizi.

Tale interpretazione, unita alle regole delle PEO che premiano solo chi ottiene il punteggio massimo, comporta ingiuste penalizzazioni, come accade per il personale di nuova assunzione.

Anche per il personale da poco pensionato riteniamo non corretta la loro esclusione.

Rapporti con la dirigenza e rispetto del personale

Nell’ultimo periodo si è verificato un incremento significativo di segnalazioni e denunce relative a comportamenti inappropriati e atteggiamenti vessatori da parte di alcuni dirigenti nei confronti di lavoratrici, lavoratori e, cosa ancora più grave, di rappresentanti sindacali. A tal proposito intendiamo ribadire con fermezza che suddette condotte non saranno in alcun modo più tollerate. Per questo abbiamo invitato chiunque sia destinatario di tali comportamenti a rivolgersi con fiducia alla propria RSU o all’organizzazione sindacale di riferimento, che si impegnerà a tutelare la dignità personale e professionale di ogni lavoratore.

In tal senso, abbiamo la certezza che andrebbero potenziati con stretta urgenza i servizi legati a all’assistenza e all’orientamento del personale, come lo sportello d’ascolto e la consigliera di fiducia.

Queste situazioni sono necessariamente importanti, al fine di creare un ambiente funzionale all’efficace svolgimento dell’attività lavorativa e, di conseguenza, non incorrere nella emorragia di personale verso altre opportunità di lavoro pubblico o privato.

Welfare e lavoro decentrato

Molte esperienze virtuose a livello locale dimostrano che è possibile perseguire l’attivazione

di accordi per calmierare gli affitti e migliorare le condizioni di vita del personale.

L’attuale situazione sociale, richiede che al personale vengano forniti significativi strumenti

di welfare.

Questo aspetto è fondamentale anche per rendere più attrattivo il Ministero, poiché è evidente che gli stipendi attuali risultano del tutto insufficienti e incompatibili con il costo della vita e degli affitti nelle grandi città, rendendo sempre più difficile trattenere o attirare personale qualificato.

Lo smart working e il lavoro decentrato rappresentano strumenti essenziali per attenuare queste difficoltà, ma non possono restare subordinati al mero assenso discrezionale dei dirigenti.

Devono invece essere regolati attraverso criteri trasparenti e uniformi, riconoscendone il valore come misura di efficienza e di benessere organizzativo.

Molte sedi territoriali dispongono di postazioni perfettamente utilizzabili ma inspiegabilmente abbandonate, e ciò non giustifica la scarsa propensione dell’amministrazione a favorire soluzioni di lavoro decentrato che potrebbero agevolare il personale e migliorare l’efficienza complessiva.

Conclusioni

Le istanze qui presentate sono state più volte avanzate in diverse sedi, senza riscontri

concreti da parte dell’Amministrazione.

Anche per dare una risposta a tutti coloro che ci onoriamo di rappresentare, riteniamo questi punti fondamentali e necessariamente d’interesse per il personale tutto e funzionale alle attività ministeriali.

In attesa di un urgente riscontro, confidiamo in un suo intervento responsabile, riservandoci ogni ulteriore iniziativa volta a rappresentare gli interessi del personale.

FP CGIL                    UIL PA

Luca Giovinazzo         Stefano Fricano

  

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