10 Novembre 2025
“Non acceleriamo la sottoscrizione del contratto senza aver prima risolto il problema della disparità grave di finanziamento per l’indennità di specificità dei Dirigenti Sanitari, rispetto a medici e veterinari”: è la proposta che la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN ribadisce al Governo e al tavolo delle trattative in corso per il rinnovo del Ccnl 2022-24.
“Ci riferiamo al fatto che l’indennità di specificità è stata finanziata, nella precedente legge di bilancio per medici e veterinari a regime dal 2026, ma non allo stesso modo per i dirigenti sanitari. Risorse che sono state ulteriormente aumentate per medici e veterinari nella finanziaria in discussione attualmente, ma sempre in maniera iniqua a danno dei Dirigenti Sanitari”.
“Questa grave sperequazione – prosegue il sindacato – riguarda psicologi, biologi, farmacisti, chimici, fisici e Dirigenti delle professioni sanitarie che ogni giorno, al fianco e in collaborazione con i colleghi medici e veterinari, contribuiscono con specifiche e infungibili attività professionali a garantire la salute di tutte e tutti. Non capiamo perché differenziare il trattamento economico di questi professionisti; è inaccettabile che si vogliano differenziare gli aumenti economici per lavoratori appartenenti alla medesima area contrattuale. Forse si vuole far credere che queste linee di attività e i dirigenti che ne hanno la responsabilità siano meno importanti e strategiche di quelle mediche e veterinarie?”.
“E’ una grave ed inaccettabile ingiustizia, che mina l’unita’ dei professionisti e divide il sistema di cura”, denuncia ancora la Fp Cgil. “Queste scelte realizzano inevitabilmente un modello di sanità errato, medicocentrico, incentrato solo sull’emergenza e sugli ospedali, sulla prestazione invece che sulla presa in carico globale della persona, che rende insostenibili i servizi pubblici e favorisce il privato, più che investire sulla salute e sulla prevenzione, in palese contrasto con quello che ci chiedono l’Organizzazione Mondiale di Sanità, il PNRR e il DM77″.
“Chiudere il rinnovo contrattuale adesso che il tavolo è appena al terzo incontro significherebbe non solo abdicare a una contrattazione accurata e ponderata sulle parti economiche e normative, ma sancire la volontaria rinuncia a quelle stesse richieste di equità che le Organizzazioni sindacali hanno avanzato e che il Ministero ha positivamente accolto nell’incontro avuto la settimana scorsa. Rinnoviamo quindi l’appello al tavolo a non precipitare la sottoscrizione del CCNL prima della definizione delle risorse con la legge di bilancio. Fare una vertenza dopo la firma non serve a nulla: lottiamo prima compatti e poi, alla luce dei risultati ottenuti, decideremo casomai se firmare”, conclude la nota.