Giustizia: Comunicato FPCGIL quale accordo

13 Novembre 2025

Di molto fumo e niente arrosto

I soliti signorsì si sono ancora una volta piegati alla volontà di un’amministrazione che esegue ordini utili solo a bloccare la giustizia del nostro Paese.

Il comunicato sindacale annuncia che “è stato raggiunto un importante accordo sulle procedure di stabilizzazione del personale precario PNRR. Entro fine 2025 saranno portate a termine le procedure di selezione dei tecnici di contabilità, dei tecnici di edilizia, dei tecnici statistici ed informatici e degli analisti di organizzazione. A seguire verranno avviate le procedure per i restanti profili nei limiti delle unità gia’ finanziate”.

Che bel risultato!? Quindi le levate di scudi per le stabilizzazioni totali si sono sciolte come neve al sole nell’ossequioso rispetto dei “limiti delle unità già finanziate” che, è bene ricordare, riguarderanno 3 mila unità (più eventuali ulteriori 3 mila, in riduzione delle facoltà assunzionali già previste e che, se usate per nuove procedure selettive, non saranno utilizzate per le progressioni verticali in deroga, come il CCNL 2019/2021 pure permetterebbe con l’art. 18). Insomma un bel capolavoro!

O si lasciano a casa 9 mila degli attuali 12 mila precari, o se ne lasciano a casa “soltanto” 6 mila utilizzando risorse che il CCNL avrebbe destinato alle tanto attese progressioni verticali in deroga. Perseverare è diabolico!

Basta con gli accordi a perdere e che non fanno altro che creare solo guerre tra i lavoratori pur di non disturbare il manovratore di turno. Questi continui annunci, riunioni e comunicati non fanno altro che gettare nel panico lavoratrici e lavoratori e giocano sulla pelle di chi a 6 mesi dalla scadenza del proprio contratto non ha ancora avuto una risposta dall’amministrazione se potrà o meno proseguire la propria attività, determinando la fuga di chi chiede solo di poter continuare a dare il proprio contributo a migliorare la giustizia nel nostro Paese. Per questa ragione abbiamo richiesto, al fianco delle stabilizzazioni dei precari e della programmazione delle nuove assunzioni, risorse aggiuntive sui fondi di contrattazione integrativa per dare finalmente attuazione al nuovo ordinamento professionale con i differenziali stipendiali, gli incarichi di natura professionale, di posizione organizzativa e di specifica responsabilità, oltre al finanziamento della quota riservata agli interni dell’area delle elevate professionalità e della riserva per i concorsi da dirigente.

Noi continueremo a mobilitarci per ottenere la stabilizzazione di tutte e tutti i precari e le risorse che servono a valorizzare tutto il personale della giustizia. La discussione parlamentare sulla legge di bilancio non è nemmeno ancora cominciata e altri hanno già gettato la spugna. Non stabilizzare tutti i 12 mila significa dal primo 1 luglio 2026 mettere a serio rischio di chiusura interi tribunali e corti d’appello per mancanza di personale e per quelli che resteranno in servizio carichi di lavoro insostenibili.

Anche per questo il prossimo 5 dicembre sarà sciopero per l’intera giornata per tutte le lavoratrici e i lavoratori, di ruolo e precari, di tutti i dipartimenti del ministero della giustizia, con una manifestazione nazionale a Roma. Perché il disastro a ripetizione che si fa facendo non risparmia nessuno e la lotta è di tutti.


FP CGIL Nazionale

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