La giornata di oggi è stata una straordinaria giornata di mobilitazione in tutta Italia, con presidi, assemblee e manifestazioni da Nord a Sud. Centinaia di lavoratrici e lavoratori dell’INL, a prescindere dall’appartenenza sindacale e nonostante le condizioni meteorologiche spesso avverse, hanno manifestato per chiedere che l’INL sia finalmente messo nelle condizioni di svolgere appieno il proprio ruolo di tutela della legalità del mercato del lavoro. Al presidio organizzato davanti alla sede del Ministero del lavoro di Via Veneto, i lavoratori dell’INL si sono fatti sentire, come nel resto d’Italia. GRAZIE!!
Abbiamo avuto incontro con la rappresentanza del Ministero del Lavoro (tra gli altri, Capo di Gabinetto e vicecapo di Gabinetto del Ministero del Lavoro, oltre al Capo Dipartimento per l’innovazione, l’amministrazione generale, il personale e i servizi). Siamo stati rassicurati sul fatto che le norme del Decreto-Legge “Sicurezza sul Lavoro” cassate in sede di pubblicazione del D.L., saranno nuovamente presentate dal Ministero nella fase di conversione in legge come emendamento.
Ci è stata inoltre comunicata la volontà di far aderire il Ministero del Lavoro e l’INL alla polizza sanitaria integrativa già in uso presso gli ex Enti Pubblici Non Economici, anche se non prima dell’estate 2026.
A fronte di questo impegno, che registriamo e rispetto al quale speriamo che stavolta gli uffici competenti del Ministero seguano la norma e non “se la facciano sfilare all’ultimo miglio”, dobbiamo però registrare una “novità”:
Proprio mentre siamo in mobilitazione nazionale – anche presso le singole Prefetture – per chiedere il potenziamento dell’INL, la delegazione ministeriale ci ha comunicato che a gennaio, dopo l’approvazione della legge di bilancio, intende convocare un incontro sindacale presso la sede dell’INL per valutare la possibile chiusura dell’Ispettorato e il suo rientro al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Si tratta di un’idea nient’affatto nuova, che ci era stata già paventata ad inizio del mandato della Ministra Calderone, con tanto di bozze di disegno di legge e creazione di uno specifico Dipartimento del Ministero del Lavoro, il dipartimento vigilanza, il cui capo Dipartimento, sarebbe nominato direttamente dal Ministro del Lavoro e riceverebbe direttive ed indicazioni dal Ministro stesso e della sua diretta esecuzione dovrebbe rispondere. Quella discussione, a cui prese parte anche la Ministra Calderone, venne liquidata come un’”ipotesi giornalistica” dal sottosegretario Durigon, in risposta ad un’interrogazione parlamentare dell’on. Chiara Gribaudo del PD. Era il 13 aprile 2023.
E ora ci risiamo! Riemerge dai cassetti del Ministero quel progetto mai archiviato di rientro dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro nei ruoli del Ministero del Lavoro.
Da quanto abbiamo appreso nel corso dell’incontro, sembra fare molto appetito l’ingente avanzo di bilancio dell’INL. Durante il confronto con la rappresentanza ministeriale non abbiamo infatti registrato alcuna misura concreta capace di mettere nelle migliori condizioni tutti i lavoratori dell’INL (o del Dipartimento della vigilanza) per operare efficacemente e assolvere le funzioni cui sono adibiti.
Allora, qual è il reale obiettivo di questo rientro al Ministero? Provare ad ottenere dal MEF una parte consistente dell’avanzo di bilancio dell’Agenzia seguendo una logica di conservazione dello stato attuale o si intendono invece potenziare davvero, e non a “costo zero”, tutte le attività e le funzioni dell’INL?
Quali misure si intendono adottare, affinché le funzioni di vigilanza e di garanzia dei servizi ai cittadini siano rese da un personale sempre più svilito e mortificato? Abbiamo chiesto quale concreto miglioramento delle condizioni per i lavoratori possa determinarsi, non abbiamo avuto alcun riscontro se non un generico rinvio al prossimo confronto da tenersi nel mese di gennaio.
Intendiamo essere chiari: se si vuole costruire l’ennesima operazione a ribasso, sulla pelle dei lavoratori, noi non ci stiamo e metteremo in campo ogni opportuna iniziativa per evitarlo.
Non possiamo accettare anche il solo paventarsi dell’ipotesi di un diretto controllo politico della vigilanza sul lavoro, dopo averla disarticolata, riportando il quadro istituzionale indietro di dieci anni, con la presenza di più enti deputati alla vigilanza, con le sovrapposizioni, l’assenza di qualsiasi forma di reale coordinamento e di banche dati comunicanti tra loro.
Che dire? Una giravolta istituzionale che, come in un infinito gioco dell’oca, riporta le caselle al punto di partenza senza aver risolto i problemi di fondo che sono sul tappeto da anni e che da anni denunciamo.
Per quanto ci riguarda, è tutto più che sufficiente per proseguire nella mobilitazione: chiederemo immediatamente un incontro urgente al Direttore dell’INL, per sapere se e cosa sappia di questa intenzione del Ministero e cosa intende fare al riguardo. Intanto indiremo una assemblea nazionale del personale per il 2 dicembre 2025.
La data non è certo casuale!
La sera del 2 dicembre, infatti, andrà in onda su Rai 1 la serie televisiva “L’altro ispettore”, la prima serie TV dedicata alla figura dell’ispettore del lavoro. Ci sembra veramente incredibile che, mentre si illustra al grande pubblico il ruolo degli ispettori del lavoro (sperando comunque non vi siano troppi luoghi comuni), il Governo si prepari serenamente a comunicare l’intenzione di chiudere l’INL e riportare le lancette indietro di dieci anni.
Le altre sigle, quelle che scrivono nel loro comunicato di “mobilitazione pretestuosa, che sembra dettata esclusivamente da giochi politici”, sapevano di tutto questo? Da che parte stanno? Dalla parte di lavoratrici e lavoratori dell’INL o dalla parte del Governo?
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