Il nostro modo di essere e di fare sindacato è caratterizzato sia dalle varie forme di lotta, ma anche dalla concreta volontà di migliorare le condizioni di lavoratrici e lavoratori dipendenti dell’INL, oltre ai servizi e alle attività che l’Ente svolge a favore della collettività. Questo è, per noi, essere sindacato confederale per davvero.
Per questo, in occasione della conversione in legge del Decreto-Legge 159/2025 (cd. Decreto “sicurezza sul lavoro”) abbiamo presentato diverse proposte emendative alle forze politiche, attraverso la nostra confederazione nazionale.
In particolare, per quanto riguarda l’INL, abbiamo proposto un incremento di trenta milioni euro annui del Fondo Risorse Decentrate dell’Ente – utilizzando il bilancio dell’INL – così da poter creare un sistema indennitario. In questo modo, la contrattazione integrativa di Ente potrà finalmente avere risorse fisse per istituire anzitutto l’indennità di funzione per il personale ispettivo (in ragione delle responsabilità che ad esso sono normativamente assegnate, dai compiti di polizia giudiziaria al potere di sospendere le attività imprenditoriali, ad esempio), ma anche verificare se vi siano spazi per ulteriori indennità, per altre figure professionali che pure si assumono responsabilità. Si dovrebbe creare, quindi, un sistema indennitario che, in modo non egualitario, vada a compensare chi svolge certi compiti istituzionali.
Abbiamo poi chiesto il reinserimento di una norma che preveda misure di benessere organizzativo in favore dei dipendenti dell’INL e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’obiettivo di ridurre l’elevato numero di rinunce alla presa di servizio e di dimissioni e di riallineare questi due enti a quanto accade nel resto del comparto.
Altra proposta, infine, riguarda l’obbligo di inserire le risultanze della vigilanza sugli appalti e subappalti, svolte dagli organi di controllo pubblici, all’interno del Portale Nazionale del Sommerso. Non è possibile, infatti, che un tema così rilevante come quello della esternalizzazione e del suo abuso non sia oggetto di condivisione tra Enti della Pubblica Amministrazione. Piuttosto che creare l’ennesima banca dati non condivisa, abbiamo ritenuto più utile immaginare di implementare quella già esistente.
Si tratta di concrete proposte emendative che potranno essere oggetto di discussione parlamentare e anche di approvazione, se ci sarà una seria volontà politica – diffusa e perfino condivisa – di valorizzare il personale dell’INL e considerare le illegalità sul lavoro come un fenomeno da combattere, senza distinzioni di sorta.
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Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
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Matteo Ariano |