“Lo sciopero di oggi è stato un successo: lavoratrici e lavoratori del ministero della Giustizia hanno incrociato le braccia in tutt’Italia per sollecitare valorizzazione delle competenze e delle professionalità, stabilizzazione di tutti i precari, investimenti in strumentazioni, innovazione e nella dignità del lavoro”.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil che oggi ha promosso lo sciopero dei dipendenti del ministero della Giustizia e una manifestazione a Roma in piazza Vidoni alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il Segretario Generale Cgil Maurizio Landini e diversi parlamentari.
Alta l’adesione e la partecipazione in particolare di lavoratrici e lavoratori precari del PNRR con scadenza dei contratti di lavoro al giugno 2026, vertenza sulla quale Fp Cgil è impegnata fin dall’inizio.
“Ad oggi il governo lascia a casa 9.000 lavoratrici e lavoratori precari PNRR della Giustizia: altro che stabilizzazione, quella promossa dall’esecutivo è una ennesima procedura selettiva che serve solo a decidere chi continuerà a lavorare e chi no. Da un lato si vuole un sistema giustizia più veloce ed efficiente ma dall’altro si mandano a casa i lavoratori di un ministero che già di per sé ha punte di sottorganico di oltre il 50% che mettono a rischio chiusura i servizi di Tribunali e Corti d’Appello”.
“Ci sarebbero gli spazi per stabilizzare tutti i precari, quelli del PNRR così come quelli a 18 ore dell’Obiettivo Convergenza delle regioni del sud, e fare nuove assunzioni al Dipartimento dell’Organizzazione giudiziaria e agli archivi notarili ma anche per quei profili particolarmente in sofferenza del DAP (Amministrazione penitenziaria) e DGMC (Giustizia minorile) come funzionari contabili, del servizio sociale, tecnici e FOR, giuridico-pedagogici ed educatori oltre agli assistenti amministrativi. La legge di bilancio deve stanziare le risorse necessarie a dare risposte a tutto il personale del ministero della Giustizia: stabilizzazione di tutte le precarie e i precari senza alcuna interruzione dei rapporti di lavoro, strutturazione a regime del modello dell’ufficio per il processo, nuove assunzioni per garantire i servizi, valorizzazione del personale di ruolo. La battaglia della Fp Cgil a tutela di lavoratrici e lavoratori non si fermerà finché non otterremo ciò che spetta loro. Anche per questo saremo di nuovo in piazza per lo sciopero generale del 12 dicembre. Valorizzare il lavoro pubblico deve essere una priorità”.