Ieri ci è stata presentata la riorganizzazione dell’INL che sarà inviata e discussa al CdA dell’Ente, poi all’approvazione finale del Ministero del Lavoro entro il 31 dicembre.
Discutere di un argomento così importante, ricevendo solo un documento di sintesi il giorno stesso dell’incontro, non ha garantito appieno la possibilità di esprimere un giudizio compiuto sull’operazione.
Qualcuno si chiederà come sia possibile far convivere riorganizzazione con l’ipotesi di chiusura dell’Ente; è molto semplice: visto che la riorganizzazione aumenta il numero di dirigenti di prima e di seconda fascia, questo non è assolutamente incompatibile con un eventuale rientro dell’INL nel Ministero. Semplicemente, i numeri attuali della dirigenza sarebbero assorbiti nel Ministero, nel caso (per ora chiuso) di rientro al Ministero. Ecco una risposta chiara a quelli in mala fede che scrivono che la riorganizzazione è la prova migliore che l’INL non sarà chiuso e che la mobilitazione di questi giorni era strumentale.
Veniamo al merito:
La Direzione Centrale Vigilanza vedrà nascere una struttura dirigenziale esclusivamente dedicata alla vigilanza in Sicilia. Si tratta di un passo avanti importante, che avevamo chiesto per poter ridurre l’attuale autogestione degli ispettori. Ribadiamo che il prossimo passo debba essere la creazione di un ufficio direttamente in quella Regione.
Verrà creata una Direzione Centrale Servizi all’Utenza, Audit e Anticorruzione. Avremmo gradito l’uso del termine “cittadinanza” invece di quello aziendale di “utenza”, ma apprezziamo la scelta di costituire una Direzione che ha come focus anche quello dei diversi servizi che l’INL offre e che ci ricorda come l’Ispettorato non faccia solo ispezioni ma, sempre nell’ottica di tutela del lavoro e della sua dignità, svolga anche altri servizi. Riguardo all’audit, ci è stato comunicato che con la nascita di questa Direzione si immagina di strutturare un piano di audit che evidenzi eventuali disallineamenti presenti sui territori. Accogliamo con favore la richiesta, sperando porti al definitivo superamento di quello che definimmo “l’Ispettorato delle libertà” (dove ognuno fa come gli pare).
L’attuale Direzione Centrale Risorse Umane, Amministrazione e Bilancio verrà sdoppiata: una parte (la Direzione Centrale Risorse Umane) si occuperà solo di gestione del personale, mentre verrà creata una Direzione Centrale Amministrazione, Bilancio e Controllo di Gestione, che si occuperà anche di performance. Si tratta di una scelta che speriamo potrà portare benefici, in particolare introducendo il controllo di gestione, che attualmente manca del tutto.
La Direzione Centrale Innovazione Tecnologica si occuperà esclusivamente di attività informatiche. A tal proposito, abbiamo ribadito che questo può essere uno dei pochissimi settori in cui prevedere delle Elevate Professionalità, considerato che è molto difficile reperire funzionari informatici per la scarsa attrattività dell’INL.
Forti perplessità le abbiamo espresse sul mantenimento della Direzione Centrale Coordinamento Giuridico, non certo per le sue funzioni, che restano molto importanti, ma che potrebbero essere svolte anche all’interno di altre Direzioni. La nostra proposta è – invece – di creare una Direzione Centrale della Comunicazione. Troppo spesso la comunicazione dell’INL ci è parsa carente o addirittura assente, sin dalla sua nascita e questo accade, a nostro parere, perché non si è investito seriamente su questo settore o addirittura si ha probabilmente paura di apparire, nonostante le molteplici attività che l’Ente svolge e nonostante i vari settori in cui potrebbe intervenire, dalla comunicazione istituzionale alle pagine social alla comunicazione interna. Che ci piaccia o no, viviamo in un’epoca in cui se non si comunica – o non si comunica adeguatamente – non si esiste ed è quindi vitale avere una struttura con personale professionalizzato e preparato che faccia esclusivamente comunicazione.
Considerato che per creare queste Direzioni Centrali si è ridotto il fabbisogno di personale in particolare di seconda area, queste operazioni devono avere una loro utilità concreta. Non emerge, in modo chiaro e netto, il disegno complessivo che vuole venir fuori dalla riorganizzazione. Quali sono gli obiettivi e la visione che è dietro a tutto questo?
Riguardo alle Direzioni Interregionali del Lavoro, sfumata l’ipotesi di una Direzione Nord-Est, si è scelto di “spostare” l’Emilia-Romagna nell’ambito della DIL Centro e Molise e Abruzzo nella DIL Sud. Al netto di questo, abbiamo sollevato un problema, che ci è stato posto troppo frequentemente dai territori: le DIL non svolgono, allo stato attuale, tutte quelle attività di “back office” che dovrebbero, invece, fare e per cui erano state create, come ad es., la gestione accentrata degli appalti, lo spostamento di sedi territoriali o l’individuazione di immobili per nuove sedi, etc. Se il tema è la carenza di personale, si individuino modalità per far giungere nuovi lavoratori, altrimenti qualcuno metterà in discussione l’utilità di aver creato tre direzioni di prima fascia sul territorio.
Riguardo alle sedi del territorio, bene che si avvii lo scorporo di alcune. Così, torneranno ad avere due distinti dirigenti le attuali sedi di Terni-Rieti, Parma-Reggio-Emilia, Catanzaro-Crotone e Como-Lecco-Sondrio. Occorre, però, valutare la possibilità di scorporarne altre e di rendere appetibili quelle sedi in cui è più difficile che arrivino nuovi lavoratori.
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Coordinatore nazionale FP CGIL – INL |
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Matteo Ariano |