I.A.- Ciampi rinvia la firma e chiede chiarimenti al Governo- Comunicato stampa- Documento unitario segreterie nazioanli

18 Luglio 2011

Ciampi rinvia la firma e chiede chiarimenti al Governo- Comunicato stampa- Documento unitario segreterie nazioanli

Roma, 21 marzo 2006  Comunicato alla strutture Territoriali

Il Presidente della Repubblica ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente perché chiarisca alcuni punti del decreto legislativo di attuazione della delega ambientale.
Per oggi pomeriggio e’ previsto un incontro a Palazzo Chigi tra Matteoli e lo staff legislativo del Ministero e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I chiarimenti richiesti dal Quirinale riguarderebbero i rilievi già mossi dalle Regioni che hanno preannunciato ricorso alla Corte costituzionale. Un altro aspetto sottolineato sarebbe il mancato passaggio del testo al Consiglio di Stato.
In questi mesi le osservazioni in merito, ivi comprese quelle mosse dalle Segreterie Nazionali di categoria e confederali, sono state sistematicamente ignorate dal Parlamento e dal Governo.
Ad ora non si conoscono ancora le motivazioni con cui il Capo dello Stato ha sostanziato l’atto di rinvio ma questo ultimo può avvenire per motivi di ordine costituzionale, intendendo con questo anche il problema delle competenze tra Stato e Regioni, in relazione al rispetto di obblighi internazionali che il nostro Paese ha (e quindi anche il corretto recepimento delle direttive comunitarie) e relativamente alla necessità di adeguata copertura finanziaria.
Quindi quantomeno uno di questi elementi ha pregiudicato la firma della legge delega sull’ambiente da parte del Capo dello Stato.
Per quanto ci riguarda riconfermiamo la nostra convinzione che le scelte effettuate nei vari comparti siano viziate da un’impostazione sbagliata che viola le direttive comunitarie che si dichiara di voler recepire.
La legge Delega tenta di fatto di sottrarre milioni di tonnellate di rifiuti alla disciplina comunitaria che diventano facilmente smaltibili in modo illegale; indebolisce la procedura di danno ambientale e annulla la partecipazione delle associazioni ambientaliste ai processi per i reati ambientali; rende meno certi e cogenti gli interventi di bonifica dei siti industriali inquinati.
Tutto questo senza considerare il conflitto di competenze che le Regioni hanno eccepito o le carenti coperture economiche che sono state da più parti osservate; su tutti questi temi il Governo era stato avvisato, non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche dalla Conferenza Stato-Regioni da numerosi organi istituzionali, non ultimi gli uffici del ministero dell’Economia.
Il Governo però ha scelto di andare avanti contro tutto e contro tutti, anche contro il mondo scientifico che si era mobilitato con centinaia di docenti indirizzando proprio al Governo e al Capo dello Stato un accorato appello che vedeva fra i primi firmatari Rita Levi Montalcini e Salvatore Settis.
Il provvedimento, che è un decreto legislativo e non una legge, non può essere dal Presidente della Repubblica rinviato alle Camere, ne’ vale, ai fini della decadenza del testo, il periodo di 30 giorni per la sua promulgazione.
Il Quirinale dunque potrà scegliere di recepire le indicazioni del Ministero dell’Ambiente promulgando il testo anche in un termine successivo a quello prescritto per le leggi o, nell’ipotesi contraria, non firmare il provvedimento attendendo la sua scadenza naturale prevista per luglio prossimo.
Certo si potrebbe dire che la conclusione non poteva essere che questa; evidentemente nei prossimi giorni sarà tutto più chiaro e contestualmente verranno informate le strutture sulle motivazioni effettive del rinvio, sugli eventuali sviluppi del percorso legislativo e delle iniziative annunciate messe in campo dalle Segreterie Nazionali per il settore.

FP CGIL Peroni
FIT CISL Curcio
UILTRASPORTI Carcassi
FIADEL Garofalo 
  

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