Convegno tenuto il 24 aprile 2013 h 9-17 a Venezia presso l’Auditorium Santa Margherita,
organizzato da Cafoscari Interculturale gruppo di studentesse del master “Lavoro, cittadinanza sociale e intercultura” dell’Università Ca’ Foscari. Il Master è stato istituito 15anni fa, singolare nel panorama universitario italiano.
In questi anni, più di 500 studenti, italiani e stranieri, hanno frequentato i corsi.
La Professoressa Anna Furlan tutor del master, ha introdotto i lavori della mattinata e ringraziato la Funzione Pubblica Nazionale della presenza, citando brevemente anche l’idea del nostro progetto sulle donne migranti .
Hanno portato un loro contributo: I. Padoan, Università Ca’Foscari; T. Agostini, Comune di Venezia; Rappresentanti UDU, Docenti della Università Ca’ Foscari e alcune associazioni tra le quali Centro Shinui di Bergamo; Associazione Assomoldave Roma, Rete Italiana Donne Immigrate, Centro Donna Multiculturale Venezia. Erano presenti diverse altre associazioni tra le quale Acli.
Il tema del convegno”(IN)Visibili Donne migranti e lavoro di cura” è stato affrontato in tutti i suoi aspetti: Istituzionale, giuridico, economico, sociologico, psicologico.
Anche grazie ad alcune suggestive testimonianze dirette, trasmesse in audio, si è fotografata la condizione delle donne migranti nel nostro paese e sono emersi dei concetti interessanti.
Il primo, espresso dal prof. Pietro Basso, è che la spinta alla emigrazione e’ una spinta di trasformazione sociale, quindi non un fenomeno transitorio. Una spinta che cambierà pian piano i nostri paesi e le nostre città. Una spinta che non si può reprimere.
E proprio per questo il docente dice che non si possono più usare i termini straniero ed extracomunitario ma anche migrante che indica una situazione in svolgimento, transitoria. Bisognerebbe utilizzare il termine immigrato-immigrata
Concetto simile, ma da un punto divista esclusivamente linguistico è stato espresso dalla professoressa Giuliana Giusti che insegna linguistica.
Il secondo concetto conferma di fatto quanto si è già detto anche in altre occasioni: per sostenere e promuovere la presenza femminile a tutti i livelli non bastano regole e/o quote si deve lavorare sulla sicurezza della donna, promuovere competenza ad alto livello e capability (vale per tutte le donne, immigrate e non)
I lavori si sono conclusi intorno alle 17.
Roma, 7 maggio 2013
Nadia Pagano
Dipartimento Internazionale