INPS – La città fantasma

13 Maggio 2025

In apertura d’anno, registrando una carenza d’organico di 4.105 unità, prendemmo atto dello stato di agonia in cui versava l’Istituto. Scrivemmo allora, con preoccupazione, quanto i freddi numeri rendessero palesi delle evidenti criticità.

Dietro quelle cifre, infatti, non leggevamo soltanto il rischio di una riduzione dei servizi per la cittadinanza; segnalavamo l’aumento dei carichi lavorativi, spesso in maniera esponenziale, per chi già opera in INPS.

Ebbene: sono passati quattro mesi da allora e possiamo dire che la situazione è abbondantemente peggiorata. Sulla scorta del nuovo fabbisogno, a maggio il saldo negativo si attesta sulle 6.256 unità.

Per intenderci, e per rendere chiaro l’impatto del fenomeno, è come se la Direzione Generale, la DCM di Milano, quella di Napoli e quella di Roma fossero completamente deserte, prive di personale, svuotate dal giorno alla notte.

Di fronte a questa emorragia di risorse, continuiamo ad attendere nuovi concorsi come la manna dal cielo: dagli ispettivi agli psicologi, dagli infermieri agli assistenti, giù, fino ai funzionari amministrativi. Abbiamo il fiato corto, e non per l’avvento della primavera.

Il canto del cigno non ci ha mai attratto. All’Amministrazione chiediamo risposte. Non basta una decisa e auspicabile svolta nelle politiche assunzionali, per ridare all’Istituto la centralità politica che merita. Serve, e con urgenza, una ricognizione preliminare delle carenze d’organico sede per sede, agenzia per agenzia. Un’operazione trasparenza per rassicurare chi oggi sente sulla propria pelle il peso degli uffici vuoti. L’INPS vuole vivere o vivacchiare?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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