È proseguita nella giornata del 27 maggio u.s. la trattativa tra Agenzia del demanio e Organizzazioni sindacali finalizzata al rinnovo del CCNL 2022/2024.
Una premessa è necessaria: il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia del demanio è scaduto il 31 dicembre 2024. La trattativa per il suo rinnovo è in corso da tempo e, come Organizzazione sindacale, avvertiamo la necessità di provare a giungere quanto prima a un’ipotesi di accordo che possa dare risposte concrete e adeguate alle legittime aspettative del personale.
La volontà di arrivare ad una definizione del CCNL “presto e bene”, esplicitata attraverso la fattiva partecipazione di questa Organizzazione ai Tavoli negoziali e mediante la costante elaborazione negoziale, deve necessariamente essere coniugata con la volontà di arrivare alla sottoscrizione di un Contratto che consegni “dignità” a coloro che quotidianamente permettono all’Agenzia di svolgere la propria funzione Pubblica raggiungendo, nonostante gli importanti carichi di lavoro, gli Obiettivi convenzionati con Il MEF.
Al termine dell’incontro, dobbiamo registrare che le risorse economiche messe a disposizione dall’Agenzia per il rinnovo ancora oggi risultano insufficienti ad avvicinarsi concettualmente a traguardare l’obiettivo di difendere il potere di acquisto degli stipendi pesantemente colpiti dalla fiammata inflazionistica del triennio 22/24. Parliamo di una proposta di incremento pari al 7% (a valere dal primo gennaio 2024) rispetto ad un dato inflazionistico del 16.5% registrato nel triennio di riferimento.
Una tale proposta, riferita ai soli tabellari, lascia intravedere più una strategia di contenimento strutturale delle retribuzioni e del valore del CCNL, piuttosto che una reale volontà datoriale di valorizzare il lavoro, riservandosi al contempo ampi margini di autonomia nella gestione delle politiche retributive.
La proposta economica datoriale –che solo parzialmente accoglie una proposta FP CGIL– si completa con la previsione di un nono scatto di anzianità esigibile ad un triennio dall’ultimo scatto maturato e comunque non prima del gennaio 2025. Nel valutare questa proposta è a nostro avviso necessario tener presente che un solo scatto a periodicità triennale non integrerebbe il reddito per l’intera platea nemmeno nel corso del triennio 2025-2027 e risulterebbe pertanto fuorviante – pur se formalmente corretto – affermare che il rinnovo contrattuale corrisponde a un “7% più uno scatto”.
Come Fp Cgil –proprio per rendere il ragionamento non solo corretto ma anche effettivo– abbiamo proposto (oltre alla rivalutazione degli importi) di istituire ulteriori due scatti biennali (e non un solo scatto triennale) in modo da estendere da subito la platea dei percettori.
Questa come altre proposte che abbiamo presentato in tema economico non ha trovato la condivisione del Tavolo negoziale, comprese alcune Organizzazioni sindacali.
Abbiamo inoltre chiesto di prevedere fin da subito la destinazione di una quota predefinita degli eventuali maggiori proventi (una voce di potenziale entrata a carattere non strutturale, fino al suo eventuale consolidamento) derivanti dalla Convenzione 2025-2027 al Premio di Risultato 2025. Anche in questo caso la proposta non è stata accolta.
Non avendo ottenuto riscontro ad alcune proposte da noi presentate nel corso degli ultimi incontri in tema di lavoro a tempo determinato e somministrato (limiti di utilizzo, causali e partecipazione alle selezioni a tempo indeterminato) ci siamo sentiti in dovere di riproporre nuovamente le argomentazioni. ottenendo, in questo caso, una promessa di approfondire la tematica in un secondo momento non meglio precisato nei contorni.
Per questo, come per altri argomenti, è chiaro che diventa complesso “rinviare” ad un secondo momento, fuori dal perimetro contrattuale, le diverse trattazioni senza almeno definirne i contenuti di massima.
Come negli incontri precedenti, anche nel corso della riunione del 27 maggio, abbiamo rivendicato il meritato rispetto per tutti le colleghe e i colleghi che, da tempo, chiedono di vedersi riconoscere l’impegno prestato, di non impoverirsi nonostante il Lavoro: abbiamo preteso più risorse economiche e abbiamo chiesto di correggere alcuni aspetti normativi che non condividiamo nel nuovo CCNL: consapevoli che la nostra responsabilità è più gravosa perché “qualcuno” ha rinunciato alla richiesta di migliori condizioni per tutti ancora prima che la trattativa iniziasse.
Abbiamo avuto occasione di leggere dichiarazioni da parte di alcuni sindacati in Agenzia del demanio in merito a presunte strategie poco sindacali di questa Organizzazione sindacale. Vogliamo rassicurare tutte e tutti: la FP CGIL fa sindacato con coerenza, mettendo sempre al centro gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori.
Siamo noi, semmai, a doverci abituare – nostro malgrado – a strategie sindacali difficili da comprendere: non condividiamo né giustifichiamo l’attacco tra Organizzazioni come strumento di rivendicazione: ciò impoverisce il confronto e rafforza lo stereotipo secondo cui “i sindacati litigano sempre, spesso tra loro”, distraendo dal vero nodo della trattativa.
In questo quadro scegliamo di non alimentare un clima di rassegnazione. Per la FP CGIL la Controparte è una e una sola: l’Agenzia. Alle colleghe e ai colleghi dell’Agenzia del Demanio confermiamo il nostro impegno a trattare fino all’ultimo momento utile, con un unico obiettivo: migliorare le condizioni di questo rinnovo contrattuale.
FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini
gamberini@fpcgil.it