Le sigle sindacali autonome firmatarie del contratto, in controtendenza rispetto alle motivazioni che li avevano portati a non firmare negli anni precedenti, hanno sottoscritto l’accordo sul fondo risorse decentrate 2024. L’unica eccezione è la FLP, che ha mantenuto ferme le proprie posizioni.
L’accordo per la contrattazione 2024 segue lo stesso schema utilizzato nel 2023, con una netta ripartizione delle risorse tra il personale dell’amministrazione e quello
dell’albo. Quest’anno, però, oltre alla CISL, l’accordo è stato firmato anche da Confintesa e Confsal Unsa, gli altri due sindacati autonomi che lo scorso anno non avevano firmato l’Accordo per l’utilizzo del Fondo Risorse Decentrate 2023, che era sostanzialmente identico a quello che invece hanno sottoscritto quest’anno.
I nuovi firmatari, ormai chiaramente orientati verso l’amministrazione, sembrano aver dimenticato le difficoltà del passato e, con motivazioni pretestuose, hanno firmato lo stesso accordo che un tempo avevano respinto, dimostrando una notevole incoerenza.
Va ricordato che, in passato, tali accordi erano stati sottoscritti esclusivamente dai sindacati confederali, mentre gli altri sindacati autonomi non avevano mai firmato, con motivazioni che oggi sembrano essere state dimenticate. Questi sindacati, infatti, ritenevano ingiustificati ed eccessivi i benefici per il personale ex AGES ed ex SPAAL rispetto a quanto percepito dal restante personale, in relazione ai benefici economici previsti dalla norma.
Anche quest’anno, con le risorse del Fondo Risorse Decentrate che saranno utilizzate per le finalità previste dal contratto. l’accordo ha inserito l’intesa programmatica che prevede nuove progressioni orizzontali all’interno dell’area, con decorrenza 1°gennaio 2025:
3.352 unità di personale: 1.351 funzionari, 1.921 assistenti e 80 operatori, con l’avvio dell’ottava fase consecutiva di progressioni economiche orizzontali.
Constatiamo che, con un colpo di spugna, i sindacati autonomi hanno cambiato posizione, forse per un rinnovato senso di responsabilità o per non lasciare campo libero alla CISL, l’unico sindacato firmatario.
Continueremo a ribadire che escludere dai tavoli negoziali CGIL, UIL e USB, che rappresentano quasi il 50% dei voti ottenuti nelle elezioni RSU, non ha alcun senso e non rispecchia i principi di democrazia sindacale.
Noi ci siamo e continueremo ad esserci!
La coordinatrice nazionale
Adelaide Benvenuto