Roma, 26 giugno – “Sono tante le problematiche che investono il corpo nazionale dei vigili del fuoco e che, dopo anni di rivendicazioni, rimangono tutt’oggi inascoltate: l’uso spropositato degli straordinari per sopperire alla carenza di personale, la chiusura di diverse sedi, un contratto che mortifica la loro professione e la continua esposizione ai rischi”. Questo il quadro fornito dal Coordinatore nazionale dei Vigili del Fuoco della Fp Cgil, Mauro Giulianella, che prosegue: “Siamo appena all’inizio dell’estate, comincia il periodo degli incendi boschivi, periodo particolarmente complesso per il corpo. È questo il momento di dare loro risposte”.
“Tra 4 anni, a causa dei numerosi pensionamenti, il corpo nazionale dei Vigili del fuoco andrà sotto di circa 15 mila unità. Per sopperire alla carenza di personale, si sta facendo un uso sconsiderato degli straordinari, estenuanti per chi lavora in quelle condizioni, e si stanno chiudendo diversi distaccamenti. Eppure sono anni che rivendichiamo una dotazione organica di 40 mila unità operative e 5 mila nel ruolo tecnico professionale”, spiega Giulianella. “Come se non bastasse – prosegue -, neppure dal punto di vista economico i vigili del fuoco ricevono il giusto riconoscimento per il lavoro che svolgono. Sono infatti stati sviliti da un rinnovo contrattuale, che ci siamo rifiutati di firmare, che penalizza i loro stipendi del 10% rispetto al costo della vita. E anche la legge delega, che avrebbe dovuto dare nuove risposte su ordinamento e crescita professionale, è in realtà ancora ferma. È infine cruciale il tema della salute e della sicurezza di chi opera ogni giorno mettendo a rischio la propria vita per aiutare le persone, spesso in ambienti e condizioni poco salutari. Il nostro obiettivo è quello di evitare loro la continua esposizione a fattori di rischio e di monitorare il loro stato di salute – spiega Giulianella -. Abbiamo chiesto che tutto il personale sia sottoposto a screening sanitari per determinare il rischio di contaminazione da PFAS, POPS e particelle tossiche e cancerogene provenienti dai fumi e dall’amianto, ma non è arrivata alcuna risposta. Non solo, i vigili del fuoco non hanno diritto all’assicurazione INAIL contro gli infortuni e le malattie professionali ma hanno accesso ad un sistema di assicurazioni private e commissioni mediche che non garantiscono lo stesso trattamento che spetta a tutti gli altri lavoratori”.
“L’Amministrazione e il Governo diano risposte concrete a coloro i quali, ogni giorno, garantiscono il soccorso al Paese. Basta annunci cui non conseguano azioni concrete. È necessario che si agisca per il bene di tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che operano, con professionalità e coraggio, al servizio della cittadinanza”, conclude.