Contratti: Anaste, Unitaria – conclusa con un verbale di mancato accordo la procedura di raffreddamento presso il Ministero del Lavoro

09 Luglio 2025

Dopo lo strappo al tavolo di trattativa, segnatamente alle motivazioni che hanno portato ad indire lo stato di agitazione, si ricorda che la suddetta Associazione nell’ultimo incontro svoltosi in data 10 Giugno 2025 convocato con Prot.n. 49/2025 ha comunicato alle Organizzazioni Sindacali di voler procedere alla sottoscrizione del rinnovo del CCNL Anaste vigenza 2023-2025 proponendo 55 euro sul Tabellare, per il livello 4 full time; 5 euro di assistenza sanitaria integrativa; una Una-Tantum di 200 euro sotto forma di welfare; il pagamento del terzo e del quarto evento di malattia al 75%. Proposta che, per le sigle Confederali Fp Cgil, Fisascat Cisl, Cisl Fp, Uil Fpl e Uiltucs è insufficiente e lesiva della dignità dei circa 10806 dipendenti (fonte report CNEL 31/12/24) ai quali è applicato questo contratto, a maggior ragione se si prendono a riferimento i CCNL recentemente rinnovati nel settore, quali ad esempio, Uneba, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas, Agidae con percentuali che variano dal 10,4% al 12,6% sul tabellare e senza considerare le importanti migliorie sulle parti normative. Si ricorda a tal proposito che, il recente CCNL Cooperative Sociali ha istituito la quattordicesima mensilità e che in tutti i recenti rinnovi sono stati raggiunti importanti novità anche in merito alla genitorialità e al contrasto alle molestie.

Martedì, 1 luglio 2025, si è conclusa con verbale di mancato accordo la procedura di raffreddamento attivata dal ministero del Lavoro su richiesta delle federazioni sindacali di categoria FP Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs.

Anaste dopo essersi riservata di consultare il Consiglio Nazionale, in sede Ministeriale quest’oggi ha dichiarato che lo stesso ha deliberato a maggioranza la convocazione di tutte le OO.SS. congiuntamente, ignorando la piattaforma presentata e le sostanziali differenze di impostazione di queste, dando disponibilità a rivedere la proposta.

Orbene, appare evidente che, il metodo di lavoro proposto sembrerebbe sottendere la volontà di non promuovere alcun negoziato ma esclusivamente l’apposizione di una firma ad un insieme di norme unilateralmente proposte e rispondenti esclusivamente alle necessità di parte datoriale. Tale convincimento ancor più radicato a fronte della mancata riformulazione e avanzamento da parte di Anaste in merito alla proposta economica e normativa effettuata durante l’ultimo confronto in sede sindacale.

Le federazioni confederali, ancora una volta, loro malgrado, nel sottolineare le criticità del negoziato e la chiusura di Anaste nella ricerca di soluzioni pattizie volte a garantire ai lavoratori

pari diritti, tutele, dignità riconosciute a dipendenti del settore, hanno respinto le proposte di Anaste, rivendicando gli sforzi profusi per migliorare un contratto lacunoso sul piano normativo e retributivo.

Per le organizzazioni sindacali confederali è evidente pertanto la scelta di Anaste di imprimere uno slancio verso il basso dei servizi resi e della qualità degli stessi, ovvero nei servizi alla persona, soprattutto quelle più fragili. L’aumento contrattuale irrisorio proposto è in totale controtendenza rispetto a quanto siglato negli altri contratti di settore e non risponde alle esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori in un periodo in cui l’inflazione ha registrato i massimi storici, esigenze non contemplate neanche con l’una tantum con un’erogazione di 200 euro sotto forma di buoni aziendali.

FP Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs ritenendo tale comportamento inqualificabile, a fronte della chiusura di Anaste palesata anche nell’incontro in sede ministeriale, riservandosi di indire lo sciopero nazionale nelle prossime ore, chiedono alle strutture territoriali l’avvio di campagne di sensibilizzazione e informazione capillare mediante l’indizione di assemblee sindacali unitarie nei posti di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti, e mediatiche attraverso l’invio di comunicati, per condividere e spiegare le nostre ragioni in previsione di ulteriori iniziative.

Per quanto sopra, si chiede alle strutture territoriali di informare capillarmente gli utenti e le loro famiglie dello stato in cui versano i dipendenti, sempre più assoggettati a carichi di lavoro gravosi a fronte dell’esodo massivo degli operatori che ritengono non dignitose le condizioni di lavoro.

Si chiede infine di attivare a livello locale interazioni con le istituzioni territoriali al fine di mettere in risalto la situazione delle persone, spesso invisibili lavorando in un settore polverizzato, che offrono ai più fragili prestazioni essenziali e altamente professionalizzate, e di valutare la possibilità di presentare formale richiesta agli organi competenti per verificare se le strutture ANASTE rispettino i parametri e i requisiti previsti per l’accreditamento, nonché la congruità del numero di lavoratori impiegati.

Fraterni saluti

FP CGIL

CISL FP

FISASCAT CISL

UIL FPL

UILTuCS

M.Vannini S.Uccellatori

M.Marzoli

A.Blanca P.Bardoscia/C.Chietti

A.Vargiu

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