INPS – Il convitato di pietra

10 Luglio 2025

Nonostante la retorica utente-centrica, che da tempo caratterizza la comunicazione pubblica dell’Istituto, l’INPS sta rendendo sempre più complicata la comprensione delle proprie dinamiche di produzione all’esterno.

A dirlo non sono i criticoni severi della FP CGIL, che hanno sempre espresso perplessità di merito sulla revisione del sistema di misurazione della performance. Ma indirettamente è la stessa Amministrazione, la quale – incrociando relazioni sulla performance e rapporti trimestrali – specifica a chiare lettere che un confronto pluriennale sui dati di produzione (Indice di deflusso e Indice di produttività) non è più fattibile poiché i valori presi in analisi oggi non sono confrontabili con quelli dell’anno precedente.

Ma in che senso? Nella documentazione consegnata alle organizzazioni sindacali – e su cui le sigle firmatarie non solo non hanno avuto da eccepire, ma una in particolare ha profuso grida di giubilo – si legge ad esempio chiaramente che “i valori dell’indice (di deflusso) ad aprile 2025 non sono confrontabili con i valori dello stesso periodo del 2024 a causa delle modifiche intervenute nel catalogo prodotti“. Stessa solfa sull’indice produttività.

L’eccezione sta diventando la regola, poiché precisazioni simili erano già rinvenibili nelle relazioni di performance e nei rapporti trimestrali del 2024 (in cui si indicava l’impossibilità di un confronto coi valori del 2023).

Quindi, per ricostruire: noi modifichiamo il modo in cui parametriamo l’operato delle sedi, lo rendiamo difficilmente intelligibile, ci diamo obiettivi che non possono essere ancorati a una lettura pluriennale e poi, a consuntivo, diciamo che va tutto bene limitandoci a isolare l’anno preso in analisi.

E pazienza se la 150 del 2009 specifica che il ciclo di gestione della performance impone di tenere conto dei risultati conseguiti nell’anno precedente, indicando peraltro l’esigenza che essi siano confrontabili con le tendenze della produttività per almeno il triennio di riferimento.

Quando criticammo i “prodotti star” venimmo accusati di non comprendere la strategia dell’INPS pensata per l’utenza, ché l’importante era raggiungere il risultato e non analizzare troppo i singoli processi. Un anno dopo i “prodotti star” sono andati in soffitta, senza la benché minima autocritica da parte dell’Amministrazione.

Non vorremmo che la polvere fosse nascosta sotto il tappeto, per questo abbiamo più volte sollecitato l’Amministrazione alla massima condivisione. È passato quasi un anno dalla nostra richiesta di costituire un profilo da consulter per le organizzazioni sindacali, affinché esse possano esercitare il ruolo di voce critica, lo stimolo all’azione dell’Amministrazione.

Il muro di gomma non è stato infranto: INPS evita di affrontare il tema perché i fatti non devono disturbare le opinioni e le altre sigle, le stesse che comicamente rivendicano il monopolio dell’azione sindacale legittima, guardano altrove.

C’è un problema di trasparenza e di regole: ciò che inizia a stupire è il silenzio dell’OIV…

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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