10 Luglio 2025
“Si è conclusa oggi in ARAN la trattativa per il rinnovo del comparto autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri con la firma dell’ipotesi di CCNL 2019-2021. Siamo in presenza di un Contratto che fa pagare alla PCM una doppia penalità: oltre a essere sottoscritto con 6 anni di ritardo, è condizionato dal cambio di paradigma dell’amministrazione che vuole restringere gli spazi delle relazioni sindacali e della condivisione delle scelte finalizzate al raggiungimento del miglior benessere lavorativo, non consentendo la normazione nel contratto del lavoro agile e da remoto, al pari di tutti gli altri comparti, e che mostra di non avere interesse alla valorizzazione del personale”.
Lo si legge in una nota di Fp Cgil.
“Abbiamo chiesto fino all’ultimo ad ARAN – si prosegue – di accogliere le proposte puntuali che abbiamo presentato per riconoscere, per davvero, la specificità della Presidenza del Consiglio, valorizzando lavoratrici e lavoratori che ne fanno parte, e quelle di aggiornamento normativo già recepite in tutti gli altri CCNL. Ci siamo trovati di fronte a gravi, inspiegabili e non spiegate chiusure. Per questo oggi non abbiamo sottoscritto un’ipotesi di CCNL 2019-2021 che non risponde alle aspettative di lavoratrici e lavoratori condivise in questi anni, e procederemo nelle prossime settimane a un percorso di valutazione e consultazione con il personale della Presidenza sui contenuti nell’ipotesi di CCNL 2019-2021”, conclude Fp Cgil.