Lo scorso 23 giugno la FP CGIL ha anticipato l’imminente apertura di una procedura comparativa per la selezione di nuovi dirigenti, da reperire tra il personale in servizio nell’Amministrazione con almeno cinque anni di anzianità (link).
Specificammo, già in quella sede, che la disponibilità totale era di 13 posti: 10 da dirigenti amministrativi, 3 da dirigenti informatici.
In quell’occasione, sulla base delle suggestioni che avevamo intercettato, ammonimmo su un possibile rischio: quello di andare incontro a una procedura opaca, laddove la valorizzazione dei percorsi rischiava di fare premio sulla linearità della procedura.
Una procedura che, a nostro avviso, doveva essere tarata su una prova preselettiva, uno scritto, un orale e su un’apprezzabile valutazione dei titoli di studio. Le regole di base.
Il 24 luglio scorso, non ascoltando le raccomandazioni che quest’organizzazione aveva posto all’attenzione dell’Amministrazione, il CdA ha adottato la delibera 130.
Ma le nostre preoccupazioni non erano prive di fondamento: e infatti nella giornata di ieri il Collegio dei Sindaci ha ripreso l’Amministrazione proprio sul disposto della delibera, osservando che la scelta di valutare i titoli in maniera preventiva, cioè ai fini della stessa ammissione alla fase concorsuale, non appare in linea con le disposizioni normative.
Attribuire ai titoli il valore di prova preselettiva, infatti, è sì una possibilità prevista dall’art. 35-quater del d.lgs. n. 165/2001, ma «quale uno dei principi da seguire al ricorrere delle
condizioni ivi contemplate, che, come emerge dalla rubrica del citato articolo, fanno riferimento al “Procedimento per l’assunzione del personale non dirigenziale”».
Desta perplessità, inoltre, la scelta di assegnare ben 6 punti per ogni anno di attività a chi ha svolto un incarico dirigenziale come ex art. 19, stante la riserva già prevista dal Legislatore (una quota del 15%).
Da qui l’invito a consultare espressamente il Dipartimento di Funzione Pubblica: un richiamo che si sarebbe potuto evitare ascoltando la voce di chi fa sindacato per davvero, non quella di chi firma accordi in solitaria.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo