Roma 13 gennaio 2014
Prot.CM 05/2014
Al Capo del DAP
Pres. G. Tamburino
Ai Vice Capo DAP
Dott. L. Pagano
Cons. F.Cascini
Al Direttore
Direzione Generale EPE
Dott. E. di Somma
Al Direttore della
Direzione Generale del Personale
e della Formazione
Dott. R. Turrini
e,p.c.
All’Ufficio per le Relazioni Sindacali
D.ssa P. Conte
ROMA
Oggetto: Dirigenti Esecuzione penale esterna
Benché abituati a certe scelte bizzarre, il contenuto della ministeriale n. 0427093 del 13.12.2013 riguardante la richiesta di disponibilità ai dirigenti uepe di coprire gli uffici EPE del Triveneto a “rotazione e per la durata di mesi tre” , ci ha lasciati basiti ma soprattutto indignati perché ancora una volta codesta amministrazione evidenzia una palese incapacità progettuale nel predisporre un intervento a tutto campo nei confronti di un settore importante e strategico quale quello dell’esecuzione penale esterna del quale da tempo ma inutilmente denunciamo le difficoltà e che oramai, alla luce di tale disposizione, sembra evidentemente destinato al tracollo.
L’aspetto preoccupante è che l’iniziativa intrapresa per gli Uffici EPE del Triveneto necessariamente potrebbe essere estesa per gli altri Uffici EPE sprovvisti di dirigente. Infatti dai dati in nostro possesso ci risulta che attualmente 23 sono gli uffici EPE sprovvisti di dirigente, un numero che inevitabilmente è destinato ad aumentare a causa dei previsti pensionamenti, tanto è vero che molto probabilmente entro il 2014 i dirigenti EPE in servizio saranno ridotti a 27 unità che dovranno coprire i 37 uffici. Una impresa difficile quanto impossibile se l’intento istituzionale e è quello di valorizzare il settore e renderlo maggiormente efficiente considerando altresì gli ultimi interventi normativi, la conversione in legge del DL n.146 del 23 dicembre 2013 recante misure urgenti in tema di tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della popolazione carceraria. La disposizione del direttore generale del personale, nostro parere invece, non solo mortifica l’obiettivo della normativa citata ma anche quello istituzionale del settore; inoltre risulta fortemente irrispettosa e svilente del ruolo e del compito istituzionale dei dirigenti EPE, del mandato istituzionale del sistema dell’EPE e delle professionalità che allo stesso sono afferenti, in particolare degli assistenti sociali.
Ribadiamo pertanto la necessità di convocare con urgenza un tavolo di confronto riguardante la problematica dell’esecuzione penale esterna e del suo futuro organizzativo, operativo ed istituzionale.
La Coordinatrice Nazionale DAP
Lina Lamonica