Ormai da tempo come FP CGIL stiamo denunciando i problemi che i dipendenti della Difesa stanno attraversando, con un contratto collettivo che non ha riconosciuto un congruo aumento dello stipendio andando sotto l’inflazione di oltre il 10% e un contratto integrativo firmato in fretta e furia (Tuonando Miracoli nei tempi di firma da parte di alcune sigle firmatarie).
Dimenticando di dire che non ci sono più i 10 milioni di euro del passato Contratto integrativo; mentre qualcuno diceva che i milioni dovevano essere 21 e ad oggi non vi è traccia. Visti anche gli investimenti che il Governo si accinge a fare (5% del PIL) al Ministero della Difesa, ormai anche i 21 milioni sono superati e andrebbero stanziati almeno 31 milioni. Ricordiamo che gli importi sono lordi e divisi per dipendente sarebbero quindi briciole senza l’ulteriore aumento che chiediamo.
I passaggi orizzontali sono diminuiti in numero, per i passaggi dalla seconda alla terza area siamo ritornati ai numeri che Persociv voleva l’anno scorso. Al contrario, non avendo fretta di firmare in fretta e furia un contratto integrativo che non dà risposte alle lavoratrici e ai lavoratori,
nella trattativa per il contratto integrativo precedente avevamo fatto ulteriori passaggi anche con la parte politica e con la Delegazione trattante riuscendo ad ottenerne l’aumento del numero a 160.
Da più di un anno stiamo chiedendo di far partire finalmente la mobilità volontaria del personale Civile ed ad oggi ancora non abbiamo ricevuto risposte. Così come per il blocco della revisione degli organici determinati dalla Legge 244, su cui non abbiamo ricevuto alcuna garanzia e rassicurazione da parte dell’amministrazione e che sta portando disagi ai lavoratori con una pressione lavorativa non più accettabile. Queste condizioni sono riconosciute da tutti, sia dalla parte Politica che dai vari Stati Maggiori della Difesa, ma al momento non c‘è la volontà di risolvere il problema come è stato fatto per i Militari.
Pertanto come FP CGIL chiediamo un tavolo dove affrontare tutti i problemi fin qui elencati e non solo questi, a partire da:
Una più coerente e corretta assegnazione delle sedi di servizio al personale transitato dal ruolo militare al civile
Armonizzazione del trattamento del personale civile a quello militare (coperture assicurative e misure di welfare, valorizzazione del sistema di indennità e degli straordinari, …)
Concorsi adeguati alle necessità oggettive del personale per ridurre i carichi di lavoro
Per i nuovi assunti cancellare i 5 anni di fermo sullo stesso posto di lavoro
# PARI DIGNITA’