Cari colleghi,
l’ultimo incontro del 9 settembre tra le Organizzazioni Sindacali e la delegazione di Sport e Salute e delle Federazioni Sportive Nazionali è stato nuovamente dedicato al tema del Progetto Sestante che secondo le intenzioni dell’amministrazione di Sport e Salute dovrebbe già produrre i suoi effetti sull’assetto delle sedi territoriali nelle prossime settimane. È per questo motivo che, a fronte della nostra rinnovata esigenza di accelerare i lavori del tavolo in vista del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale, abbiamo deciso in modo convinto di affrontare alcune questioni di questo progetto che avranno ricadute molto significative sui dipendenti di Sport e Salute e delle Federazioni che lavorano sul territorio.
La posizione delle Organizzazioni Sindacali sugli effetti del Progetto Sestante ha come principio inderogabile la tutela e l’attenzione verso quei colleghi che sono interessati alla chiusura definitiva delle loro sedi di riferimenti e a coloro che dovranno affrontare disagi nelle altre sedi oggetto di ristrutturazione.
Per le oltre 30 sedi interessate dalla chiusura si prevedono trasferimenti secondo un approccio di prossimità geografica che non può essere letto esclusivamente seguendo il parametro della distanza chilometrica trascurando le innumerevoli variabili legate al sistema dei trasporti e ad altri fattori che rendono lo spostamento quotidiano casa-lavoro difficilmente sostenibile.
Abbiamo ribadito con forza la necessità di valutare con estrema attenzione anche situazioni specifiche di quei colleghi che hanno figli in età scolastica, che hanno certificato fragilità mediche e che vivono difficoltà oggettive, quali ad esempio l’assistenza familiare, nel dover affrontare un trasferimento definitivo dalla propria sede ad altra città o Provincia.
Ma l’attenzione generale delle Organizzazioni Sindacali è mirata a valutare l’intero impatto previsto che l’attuazione del Progetto Sestante avrà sui lavoratori del territorio con prevedibili ricadute umane e professionali.
E’ per questo motivo che in questa fase ci stiamo adoperando per individuare insieme all’Amministrazione tutti gli strumenti organizzativi ed economici, non ultimo il ricorso al lavoro remoto come strumento per gestire le ricadute, al fine di accompagnare con cura e lungimiranza un cambiamento che non può avere solo una lettura tecnica e gestionale.
Nei prossimi giorni vi comunicheremo alcune iniziative di consultazione di tutti i colleghi del territorio per discutere e condividere insieme in assemblee on line di questo delicatissimo tema.
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP USB UGL FNP CONFSAL
MALATESTA BRUNI LIBERATI CAROLA MERCURI PALLADINO POGGINI
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