18 Settembre 2025
“Il 16 settembre l’esercito israeliano ha iniziato le operazioni militari all’interno di Gaza City, provocando centinaia di morti e lo sfollamento di 400mila civili, atto culminante della carneficina in corso a Gaza da oltre due anni. Noi lavoratori delle Commissioni Territoriali per il riconoscimento della Protezione Internazionale e della Commissione Nazionale per il diritto d’asilo sentiamo il dovere di prendere posizione rispetto a quanto sta accadendo, sia come singoli, perché dinanzi ad una barbarie simile rimanere inerti equivale ad essere complici, sia in ragione del nostro ruolo nell’amministrazione che è quello di decidere il merito delle domande di coloro che scappano dalle persecuzioni”.
E’ l’estratto di una nota diffusa dai lavoratori e le lavoratrici Funzione Pubblica CGIL delle Commissioni territoriali e della Commissione nazionale asilo.
“Ci uniamo alle rappresentanze della società civile di tutto il mondo per chiedere la fine immediata dell’occupazione militare e il pieno riconoscimento dello Stato palestinese. Non possiamo in alcun modo condividere le ambiguità e gli equilibrismi del Governo italiano, che così facendo sacrifica i principi fondanti del diritto internazionale. In quanto lavoratori quotidianamente a contatto con persone provenienti da scenari di conflitto e vittime di persecuzione, avvertiamo il dovere morale di chiedere di riporre al centro delle scelte politiche di questo Paese i principi costituzionali del ripudio della guerra e della legittimazione del ruolo delle organizzazioni internazionali per il mantenimento della pace. Chiediamo la cessazione di ogni fornitura di armi al governo israeliano, così come previsto dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del genocidio del 1948. Ci impegniamo a difendere ed assicurare che in Italia non sia calpestato il diritto di asilo per i cittadini palestinesi e auspichiamo che non siano rifugiati per sempre. Per questo chiediamo che il Governo italiano si ponga dalla parte giusta della storia riconoscendo e difendendo lo Stato di Palestina. Sul rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte nella procedura di asilo siamo pronti ad intraprendere ogni iniziativa necessaria”, conclude la nota.