Giustizia – FRD 2024 e le cattive abitudini

19 Settembre 2025

Prendiamo atto che il 16 settembre, mentre in migliaia in tutta Italia tra i precari PNRR della Giustizia hanno aderito allo sciopero proclamato dalla nostra organizzazione sindacale per difendere il loro posto di lavoro e le professionalità acquisite in questi anni, al Ministero è andata in scena la contrattazione-farsa e immediata successiva adesione alla proposta fatta dall’amministrazione del FRD 2024. Ma del resto questo è quanto ci hanno abituato le organizzazioni sindacali firmatarie del CCNL 2022-2024, loro aderiscono alla proposta della controparte senza nemmeno provare a produrre un miglioramento degli accordi per il bene delle lavoratrici e dei lavoratori.

Irritualmente e in violazione delle vigenti previsione di legge, non sono state date le informazioni preventive a tutte le organizzazioni sindacali rappresentative, pertanto non è stato possibile inviare eventuali osservazioni.

Constatiamo che il FRD 2024 è un copia incolla di quello del 2023, nessuna novità: purtroppo non si é approfittato per tentare di cambiare e strutturare le indennità e PO, posizioni di responsabilità, etc…

Per il 2024 e il 2025, andranno distribuiti ai dipendenti dei Tribunali, Corti D’appello e cassazione 180 milioni derivanti dal PNRR. Se non si fosse rinunciato in maniera miope e aprioristica ad un confronto costruttivo (con proposte nel rispetto della normativa vigente e senza spostare le risorse di cui al DL 80/2021), si sarebbero potute avanzare proposte per coinvolgere meglio nella distribuzione tutto il personale. Invece di parlare di percentuali, si poteva puntare sul risultato, su progetti che necessariamente tutti gli uffici hanno dovuto elaborare per attuare lo smaltimento dell’arretrato.

Uno dei criteri che poteva essere utilizzato, ad esempio, era l’attività di formazione effettuata a 360 gradi da tutto il personale, per mettere in sinergia attività di cancelleria e quelle del personale PNRR. Invece, come sempre, si è scelta la soluzione più facile, si firma ciò che propone l’amministrazione rinunciando alla propria funzione fondamentale di organizzazione sindacale.

La Fp Cgil è invece altro, è il sindacato per davvero, del cambiamento e dell’innovazione, che punta con le sue proposte a dare finalmente le risposte che attendono le lavoratrici e i lavoratori della giustizia da almeno 25 anni. L’amministrazione continua a fare finta di nulla, ma non si può andare avanti così: siamo l’unica amministrazione del comparto delle funzioni centrali a non aver applicato il nuovo ordinamento professionale del CCNL 2019-2021. Bisogna riprendere subito la contrattazione interrotta ormai a dicembre 2024 per la definizione delle famiglie professionali, l’accordo sulle progressioni verticali in deroga di cui all’art. 18, l’attuazione del sistema degli incarichi professionali e di posizione organizzativa, i criteri con cui far partire finalmente i differenziali stipendiali (ex progressioni economiche orizzontali).

Per una giustizia veramente giusta prima di tutto con i propri dipendenti continuate a sostenere la FP CGIL, il sindacato per davvero

Il Coordinamento Giustizia FP CGIL

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