“Finalmente, dopo mesi di sollecitazioni anche se con grande ritardo, partono le trattative per il rinnovo contrattuale dei 137mila Dirigenti Medici, Veterinari, Sanitari e delle Professioni Sanitarie 2022-2024. Le nostre proposte sono molto chiare: dal punto di vista economico le soluzioni ci sono, sono a portata di mano. Non comprendiamo perché nell’atto d’indirizzo propedeutico all’avvio delle trattative non siano state inserite proprio le risorse per l’indennità di specificità dei professionisti già finanziate a regime dal 2026, che potrebbero essere quindi contrattate ed erogate già da gennaio e che invece se non inserite nella trattativa, pur se finanziate, di fatto rimangono congelate fino al prossimo contratto”.
Lo dichiara Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN in merito all’imminente avvio del tavolo negoziale presso ARAN, per il rinnovo del CCNL 2022/2024 dei Dirigenti del SSN.
“Stiamo parlando di circa 180 euro lordi al mese in più per ciascun professionista, già finanziati con la legge di bilancio precedente e che saranno comunque pagati con gli arretrati da gennaio 2026, perchè tenerli congelati per più di 1 anno, quando possono servire a dare ossigeno a questo contratto ancora molto definanziato?”, chiede Filippi rivolgendosi a Governo e Regioni. “E’ una scelta politica che non comprendiamo e che può essere risolta senza grandi patemi. Quanto previsto dall’atto di indirizzo pubblicato nei giorni scorsi è inferiore all’inflazione registrata nel triennio, ma per colmare almeno in parte questo gap una soluzione c’è ed è falsa la narrazione secondo cui non si può risolvere il problema economico”.
“In questa fase di elaborazione della legge di bilancio, infatti – prosegue Filippi – noi chiediamo al Governo l’impegno non gravoso di finanziare più risorse extracontrattuali per l’aumento dell’indennità di specificità già di fatto finanziato con la precedente legge di bilancio per tutti i professionisti. Questo consentirebbe di sanare anche quella sperequazione per cui l’aumento sarebbe stato previsto, per ammissione dello stesso Ministro della Salute Orazio Schillaci, ‘per errore materiale’, solo per Medici e Veterinari, ma non per i Dirigenti Sanitari; questa ingiustizia va risolta al più presto e non possiamo trascurarla, cosi come oggi con poche risorse possiamo risolvere il problema del mancato finanziamento dell’indennità di esclusività dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie. La soluzione è a portata di mano, la distanza non è così profonda, è una questione politica che si può risolvere”.
“D’altra parte sarebbe sbagliato per chi rappresenta lavoratrici e lavoratori rinunciare alle prerogative sindacali proprie della negoziazione prima ancora di iniziare le trattative. Anche da un punto di vista normativo le tematiche sono di facile soluzione: si tratta fondamentalmente di manutenere con precisione e attenzione gli aspetti innovativi introdotti con il ccnl 2019/21 che ancora trovano difficoltà di applicazione uniforme nelle Aziende”, osserva il Segretario.
“La nostra Piattaforma è molto semplice: chiarire gli aspetti sui quali abbiamo riscontrato in questi 2 anni divergenti interpretazioni, con particolare riferimento alla normativa sull’orario di lavoro con la quale vogliamo prevenire l’utilizzo indiscriminato dell’extraorario dei professionisti che fino al 2023 veniva usato dalle Aziende per coprire le carenze di personale: è un tema delicatissimo che va affrontato con precisione e responsabilità. In tema di incarichi, poi, apprezziamo che siano state inserite nell’atto d’indirizzo le nostre richieste sulla valorizzazione economica dei neoassunti e delle posizioni variabili di tutti i Dirigenti: è una nostra storica battaglia che portiamo avanti da 2 contratti e che ora possiamo portare a compimento”.
Secondo Filippi, “rimangono poi alcune questioni puntiformi, ma importanti, che possono essere risolte con urgenza e che non possono aspettare il ccnl 2025-2027, anche a beneficio della Governance delle Aziende, per rendere più snella e uniforme l’applicazione e per prevenire lunghi ed inutili contenziosi. Ci riferiamo a sostituzioni, aspettativa, preavviso e periodo di prova, ricostituzione del rapporto di lavoro, riposi compensativi di festività infrasettimanali, temi sui quali non dovrebbe essere complicato rintracciare la più larga intesa”, aggiunge Andrea Filippi.
“Insomma: per fare un contratto veloce le soluzioni ci sono, non è necessario rinunciare a rappresentare le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori, serve solo impegno economico contenuto, ma soprattutto la volontà politica. I problemi non si risolvono dichiarando da subito la disponibilità alla sottoscrizione delle condizioni date dal Governo, nè alzando le barricate, ma perseguendo nella negoziazione, con il buon senso di entrambe le parti, possibili mediazioni” conclude.