INPS – Il vero mondo al contrario – Ora il 3 ottobre tutti in piazza!

02 Ottobre 2025

Non c’è bisogno di grandi proclami, perché le immagini parlano da sole: uomini e donne con le mani alzate, sotto la pressione degli idranti della marina israeliana, che continuano a navigare. Non hanno armi, non hanno protezioni, hanno soltanto il coraggio di affidare la loro forza al gesto più fragile e disarmato che esista. È questa la loro risposta, ed è anche il loro messaggio.

Eppure, in un mondo che sembra capovolto, quel gesto elementare viene subito trasformato in una minaccia. Lo dicono i politicanti in doppiopetto sobriamente ripresi dal giornalista compiacente; lo titolano i giornali della destra radicale; lo ripetono i notiziari di regime. La Flotilla è stata “arrestata”: e basta questa parola per rassicurare chi vorrebbe che fosse davvero così. Per citare Marracash, “pensano di colmare il vuoto con l’ordine”.

E mentre si dibatte in televisione sull’opportunità di quella missione, mentre si gioca a spaccare le definizioni per stabilire se si tratti di legalità o di provocazione, mentre si evocano piani di pace calati dall’alto nell’attesa di una ricca ricostruzione, accade invece un fatto nudo e irriducibile: la dimostrazione della nonviolenza.

La si vede sul mare, tra gli idranti e le ombre della notte. Ma la si ritrova anche a terra, nelle piazze italiane dove gruppi di cittadini si radunano spontaneamente. Idem sentire. Lo fanno non per celebrare un trionfo sportivo, che pure il mondo invertito accoglierebbe con entusiasmo, ma per difendere da lontano chi in mare ha scelto di testimoniare, con il proprio corpo, la possibilità di resistere senza cedere all’odio.

È un gesto che interrompe il rumore del dibattito, i giudizi irresponsabili di “irresponsabilità”, e riporta la questione alla sua essenza: la dignità di chi non si piega, la forza di un’idea che non si lascia cancellare.

Non accadeva da tempo di vedere una simile evidenza: ed è per questo che vale la pena fermarsi, guardare, riconoscerla.

E scendere in piazza, domani, per dare un sostegno netto, fermo, deciso a chi – mosso dalla volontà di portare solidarietà – rischia ora di pagare le conseguenze dell’inettitudine internazionale e del bullismo di chi siede tra i banchi del Governo.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

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