Finalmente si è chiuso l’iter per il Fondo Risorse Decentrate 2024. Nulla di nuovo sotto il sole: si tratta di una semplice revisione di un articolo del CCNI triennale 2022/2024, accordo che – ricordiamolo – era stato negoziato e firmato da tutte le sigle sindacali, persino da quelle prive di rappresentanza nella nostra amministrazione, in vigenza del CCNL 2019/2021.
Insomma, nessuna “epocale conquista”, ma la prosecuzione di un percorso già scritto. La vera domanda è: dov’è la vittoria di chi si limita a mettere la firma in calce a un testo già pronto?
Sul tema delle progressioni orizzontali, poi, c’è chi si accontenta di parlare di “meno del 50%” del personale interessato. Noi no. Noi ci battiamo – e continueremo a farlo – perché venga garantito il massimo previsto dalla legge, cioè il 50%. Accontentarsi di meno significa rinunciare a un diritto dei lavoratori prima ancora di cominciare.
A riprova di quanto diciamo, alleghiamo i due precedenti accordi FRD 2023 e FRD 2022: carte alla mano, si vede bene che il film è sempre lo stesso. Solo che, questa volta, qualcuno ha deciso di attribuirsi i meriti anche dei titoli di coda.
Nel frattempo, i problemi veri restano: carenze organizzative, precarietà, carriere ferme. Temi che noi affrontiamo ogni giorno insieme al personale. Perché c’è chi si siede a un tavolo già apparecchiato… e chi invece lavora quotidianamente affinché quel tavolo esista.
CGIL FP UIL PA
Maria Paola Lo Monaco Elisabetta Argiolas