Lunedì 20 ottobre si è svolta una riunione tra le scriventi Organizzazioni Sindacali e la delegazione di Sport e Salute e delle Federazioni Sportive Nazionali per affrontare concretamente i temi del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto.
I datori di lavoro hanno proposto immediatamente al tavolo della trattativa una modifica dell’orario di lavoro, per tutti i lavoratori destinatari del nuovo CCNL, che andrebbe a modificare in modo rigido e poco comprensibile le attuali e numerose fattispecie già previste e sperimentate con successo dagli articoli del contratto vigente.
L’idea manifestata dalla delegazione trattante, motivata dalla necessità di rendere più uniforme ed efficiente l’orario di lavoro per il sistema complessivo di Sport e Salute e delle Federazioni Sportive Nazionali, elimina qualsiasi tipo di intelligente flessibilità che fino ad ora ha garantito la necessaria armonia tra le diverse e giustificate esigenze di tipo organizzativo e le oggettive situazioni di spostamento casa-lavoro, di sostenibilità per i colleghi che devono gestire dinamiche familiari e di un buon senso che da sempre ha animato i cambiamenti degli ultimi anni al tavolo della trattativa.
Tutte le Organizzazioni Sindacali hanno manifestato la propria contrarietà alla proposta di irrigidire l’orario di entrata oltre le nove e di prevedere una pausa forzata di un’ora e mezza per il pranzo. Si tratta di un approccio che, peraltro, non tiene conto delle dinamiche contemporanee e più avanzate che sul tema dell’orario di lavoro vanno in direzione completamente opposta.
Le Organizzazioni Sindacali ritengono che si possa e si debba discutere sull’individuazione di strumenti moderni e innovativi da integrare nel prossimo CCNL per affrontare al meglio e sfide dei prossimi anni. Ma deve trattarsi di strumenti moderni e innovativi appunto e non di certo di un mero ritorno a filosofie novecentesche.
Altrettanto delicata appare la questione dei parametri economici. Le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito la validità e la coerenza delle rivendicazioni contenute nella Piattaforma Rivendicativa Unitaria, a partire dal pieno recupero del potere d’acquisto delle retribuzioni tabellari per i dipendenti del Comparto, che negli ultimi quattro anni ha subito un’erosione senza precedenti, a causa del fortissimo aumento dell’inflazione e del rincaro sempre più allarmante del costo della vita per i beni primari e di sussistenza.
Le Organizzazioni Sindacali si impegneranno nei prossimi incontri affinché vengano superate queste iniziali rigidità e si possa giungere in tempi celeri ad un rinnovo del CCNL che sia rispondente alle legittime aspettative dei lavoratori.
In merito al progetto Sestante e alla chiusura delle sedi, registriamo con soddisfazione la frenata dell’azienda.
L’ azione collettiva portata avanti nelle scorse settimane, anche frutto del confronto diretto e continuo in assemblea, sta portando i primi risultati in termini di disponibilità di locali da parte di alcuni enti locali.
Anche le nostre forti richieste sul piano del ristoro economico per le lavoratrici ed i lavoratori impattati ha indotto SeS ad ulteriori valutazioni.
La partita non è ancora chiusa, per ora tutto è procrastinato di un paio di mesi che serviranno ad affrontare e risolvere le diverse situazioni e, come abbiamo sempre ribadito, non lasceremo solo nessuno: anche se residuasse una sola posizione, saremo soddisfatti solo quando avremo individuato la migliore soluzione possibile.
FP CGIL CISL FP UILPA CISAL FIALP USB UGL FNP CONFSAL
MALATESTA BRUNI LIBERATI CAROLA MERCURI PALLADINO PACIFICO
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