Lo scorso 20 ottobre, sulla homepage della nostra intranet, è apparso un focus dedicato alla sostenibilità: “Consigli pratici per una vacanza green”.
Ora, siamo consapevoli della necessità – imposta da un CCNL osceno – di smaltire le ferie arretrate nei tempi e nei modi che l’Amministrazione vuole imporre, ma mai avremmo pensato a cotanta sensibilità.
Ciò detto, il tema è attuale e condivisibile, soprattutto in un’epoca in cui l’attenzione al pianeta è – o almeno dovrebbe essere – sempre più centrale.
E proprio per questo, perché la situazione è maledettamente seria, che permane qualche perplessità, soprattutto se la teoria si distanzia (e di molto) dalla pratica.
Ad esempio:
tra i suggerimenti forniti alla platea dei dipendenti INPS, l’Istituto invita a “eliminare la plastica monouso” portando borracce riutilizzabili. Ottimo! Peccato che l’Istituto non applichi lo stesso principio. Non sarebbe più coerente distribuire una borraccia a ogni collega e installare dispenser d’acqua (“i famosi boccioni”) in tutte le sedi, evitando così costosi acquisti alle macchinette? O c’è qualche interesse economico dietro che non rende possibile una vera svolta green?
Lo stesso vale per l’invito a scegliere alloggi eco-friendly. Giusto e condivisibile, ci mancherebbe. Ma come possono farlo i lavoratori quando il Fondo Risorse Decentrate è fermo e le risorse disponibili ogni anno diventano più esigue? Chiunque voglia organizzare una vacanza spesso si trova a dover scegliere tra una soluzione economica e una sostenibile: due opzioni che sovente non tendono a coincidere. Forse, battendosi per ottenere fondi aggiuntivi, soprattutto dopo l’ennesima finanziaria penalizzante per un Ente bistrattato anche all’interno delle Funzioni Centrali, il messaggio sarebbe risultato più credibile. Nonostante i proclami roboanti di alcuni, i tetti di spesa non sono stati superati: e ancora una
volta saremo noi, come FP CGIL, a provare a rompere l’impasse, proponendo appositi emendamenti alla manovra.
Infine, c’è il richiamo ai trasporti sostenibili. Un obiettivo sacrosanto, ma difficilmente raggiungibile se le risorse per incentivare l’uso del trasporto pubblico sono pari a zero. Chiunque abbia svolto il ruolo di mobility manager, può confermarlo: senza investimenti concreti, non si canta messa, si fanno solo slogan. Ecco il vero problema. Perché allora non ingaggiare TUTTE le direzioni territoriali per sviluppare abbonamenti a canone ridotto sul trasporto pubblico locale? Non risponderebbe, questo, a un’esigenza condivisa nel segno della sostenibilità?
Ci sono molti modi per salvaguardare il pianeta: noi continuiamo a pensare che servano meno elenchi con buoni consigli e più azioni concrete. La coerenza è la forma più autentica di credibilità.
Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo