La mobilitazione di questi giorni e il clamore mediatico che siamo riusciti a suscitare sembrerebbero aver sortito effetto: la chiusura dell’INL e la sua trasformazione in un Dipartimento interno del Ministero non si faranno.
Nel corso dell’incontro con le sigle sindacali del Ministero del Lavoro tenutosi il 4 dicembre, il Capo di Gabinetto del Ministero ha riferito che, vista la contrarietà sindacale all’ipotesi di rientro dell’INL, tale ipotesi sarà tolta dal tavolo.
Naturalmente, noi non abbassiamo la guardia: con chi abbiamo a che fare ce lo dicono i fatti.
Per chi non ha memoria o fa finta di dimenticare, ricordiamo che nei primi mesi del 2023, dopo settimane di discussione sul rientro dell’INL al Ministero, con tanto di bozze di disegno di legge consegnate alle sigle sindacali e la partecipazione della Ministra stessa al tavolo, tutto si risolse liquidando la proposta come un’ipotesi giornalistica.
A proposito del mancato riconoscimento degli arretrati della perequazione, l’attuale Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro, nel dicembre 2023, riferì al tavolo sindacale che “il mancato scomputo sugli arretrati della perequazione sarebbe stato per il personale dell’INL un ingiustificato arricchimento…” (!!!). Sulla base di questa “specie” di argomentazione vennero detratti 11 milioni di euro al personale dell’INL, decisione che andò poi a sbattere contro il dispositivo della sentenza della Corte Costituzionale che nel gennaio di quest’anno ha platealmente contraddetto quella indecente affermazione.
Parliamo dello stesso vertice del Ministero che “non ha mandato alcun segnale all’INL sull’ipotesi di rientro”, come riferito dal Direttore Papa nel corso dell’informativa sulla riorganizzazione dell’INL.
Insomma, il tipico e irritante atteggiamento di chi “lancia il sasso e poi nasconde la mano“, in cui è fin troppo comodo dire e poi smentire, ovviamente dopo aver soppesato la straordinaria mobilitazione messa in atto da lavoratrici e lavoratori.
A voler trarre conseguenze teoriche dai fatti accaduti in questi 10 giorni, intendiamo condividere due riflessioni con lavoratrici e lavoratori dell’INL:
la prima è che un Capo di Gabinetto non riferisce l’intenzione di riportare l’INL al Ministero, alla presenza di Capi Dipartimento del Ministero, se non l’ha previamente concordata con la Ministra. Non siamo nati certo ieri: nel corso dell’incontro del 25 novembre ci è stato addirittura detto che si stava già lavorando alle bozze del decreto di reinternalizzazione dell’INL, definendole “tavole di Mosè”!
La seconda è che tutto ciò al quale abbiamo assistito nel corso dell’incontro con il Ministero del Lavoro del 25 novembre, rivela inesorabilmente che al centro delle scelte e delle decisioni dell’organo politico non c’è il personale dell’INL, bensì il famelico appetito per l’avanzo di bilancio dell’Agenzia (tesoretto) e il riappropriarsi dei territori. Non c’è, in buona sostanza, alcuna visione o prospettiva di miglioramento dei servizi e delle condizioni di lavoro di tutti i dipendenti coinvolti.
In un Paese civile, dopo le magre figure raccattate dalla compagine ministeriale, sarebbe naturale aspettarsi almeno una ferma smentita da parte del vertice politico.
Invece, ci ritroviamo sempre qualcuno pronto a difendere certi imbarazzi e qualcun altro capace di dare degli allarmisti e sobillatori a chi, assumendosi la responsabilità della lotta, ha smascherato e per ora fermato il progetto di rientro al Ministero che in silenzio e sottotraccia portavano avanti i lanciatori di sasso di turno.
E adesso?
E adesso continuiamo a restare vigili sulla vicenda e di certo non ci fermeremo, visto che nel corso dell’assemblea nazionale abbiamo assistito a un salto di qualità della mobilitazione e abbiamo ricevuto un mandato chiaro e preciso dai lavoratori circa le condizioni reali in cui si trovano ad operare.
Dopo aver inciso sulle mal celate intenzioni della Ministra rispedendole al mittente, ci aspettiamo che vengano approvate le norme che valorizzino il personale dell’INL.
In questi giorni si discutono e approvano gli emendamenti sul DL 159/2025, cd. Decreto Sicurezza sul lavoro…verificheremo i fatti e ne trarremo le conseguenze!
Uniti!!!
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FP CGIL |
UILPA |
USB PI |
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Matteo Ariano |
Ilaria Casali |
Giorgio Dell’Erba |