INPS – Firmato (non sembra vero) il CCNI 2024 per i professionisti

11 Dicembre 2025

È stato sottoscritto poco fa, con un ritardo evidente, il contratto integrativo 2024 relativo ai professionisti.

I rilievi formulati dal Ministero – comunicati dall’Amministrazione soltanto oggi, nel corso dell’incontro – hanno determinato l’eliminazione della griglia dei criteri introdotta dall’art. 7 per il riconoscimento della maggiorazione della retribuzione di risultato in favore dei legali.

Si tratta di un intervento che rende ancora più urgente l’attivazione di un tavolo tecnico dedicato all’aggiornamento dei criteri per l’attribuzione delle maggiorazioni della retribuzione di risultato a tutte le famiglie professionali.

È infatti necessario che esse compensino in modo effettivo e omogeneo situazioni di gravosità della prestazione lavorativa, riducendo al minimo gli spazi di discrezionalità.

Per il resto, ribadiamo che ci troviamo di fronte a un testo contrattuale adottato con un ritardo ingiustificato e che, sotto diversi profili, non risponde alle aspettative: non solo per la revisione solo parziale richiamata sopra, ma anche per il mancato incremento dell’indennità di funzione in misura proporzionata alle crescenti responsabilità e ai maggiori oneri che gravano sui professionisti dell’Istituto.

Ciononostante, si è riusciti a garantire:

  • l’equiparazione delle maggiorazioni della retribuzione di risultato per tutte le famiglie professionali (25%);

  • la riduzione dal 4% al 3% del fondo destinato all’incentivo alla mobilità territoriale, con conseguente libera disponibilità di risorse a beneficio dell’intera platea dei professionisti;

  • un incremento di 600 euro annui dell’indennità di funzione per tutti i professionisti.

Dichiarando la nostra adesione, abbiamo ribadito la nostra contrarietà rispetto a quella che l’Amministrazione ha prospettato sin dall’inizio come una priorità: per i soli coordinatori generali, l’introduzione di una specifica maggiorazione della retribuzione di risultato e l’aumento dell’indennità di coordinamento. Si tratta di misure rimaste prive di adeguata motivazione al tavolo e che avrebbero potuto, e dovuto, attendere il confronto in sede tecnica e la ricognizione delle risorse del fondo per la retribuzione accessoria, risorse che – come noto – risultano cristallizzate nonostante la ripresa delle assunzioni.

FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo
Giuseppe Cipriani

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