L’anno che sta per concludersi si trascina dietro di sé tutta una serie di risultati raggiunti grazie al lavoro di coesione che negli anni siamo stati tutti quanti in grado di mettere in campo.
Partendo dai differenziali 2024, che ricordiamo chiudono il cerchio virtuoso avviato con il CIE normativo 2019/2021, fino ad arrivare al percorso di lotta per la stabilizzazione del personale sanitario assunto a tempo determinato.
Nel mezzo, tanti temi delicati che hanno visto l’adozione, o proposta di adozione, da parte dell’Amministrazione, di provvedimenti che sembrerebbero aver perso quella necessità di tenere insieme principi come la prossimità dei servizi (e quindi il mantenimento e la funzionalità degli stessi) e il rispetto delle regole (legislative e contrattuali), segnando uno sbilanciamento fin troppo evidente e poco rispettoso dei colleghi tutti.
A tal proposito, vorremmo riprendere un importante passaggio di un’intervista rilasciata dal Direttore Generale durante una visita a Napoli: “Le periferie esistenziali sono, come affermava Papa Francesco, le più difficili da combattere e lì l’Inail deve esserci”.
Prossimità, tutela dei diritti dei cittadini attraverso il mantenimento dei servizi, legalità, sono principi che si stanno, piano piano, perdendo. Ed è qui che tutti noi dovremmo fermarci e riflettere e iniziare a pensare che se abbiamo veramente un ruolo importante è proprio quello di trasmettere anche al nostro interno i valori e l’importanza dell’Istituto e della sua funzione sociale, soprattutto a chi inizia o ha iniziato da pochissimo il suo cammino in INAIL.
Noi non siamo una PA come tutte le altre, in ragione del nostro contributo diretto, immediato alla realizzazione dei principi fondamentali di cui all’art. 2 sulla garanzia dei diritti inviolabili dell’individuo e l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà, nonché dell’art. 3 sulla pari dignità sociale e la rimozione degli ostacoli al pieno sviluppo della persona umana e all’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Si continua quotidianamente a piangere omicidi sul lavoro, stragi umane, noi oggi ci siamo e dobbiamo continuare ad esserci FISICAMENTE.
Ciò che rappresentiamo per quelle famiglie, in quei momenti drammatici,
non potrà mai essere sostituito o trasferito con un algoritmo…MAI!
Come ha ricordato di recente il Presidente Emerito della Corte costituzionale, Gustavo Zagrebelsky, la Costituzione va attuata fino in fondo per essere una Costituzione dei poveri, dei non rappresentati.
Il Coordinatore Nazionale FP CGIL INAIL
Alessio Mercanti