CFS: comunicato congiunto OO.SS.

01 Settembre 2015

 

News

COMUNICATO CONGIUNTO

Roma, 31 Agosto 2015

 

Le pressioni e gli
avvertimenti del Capo del Corpo Patrone, anche attraverso i suoi fedelissimi
dirigenti sodali, non sono evidentemente bastati a fermare i Forestali, che hanno voluto rispondere al sondaggio senza
timori, fidandosi evidentemente delle rassicurazioni sulla segretezza e
riservatezza dei dati da parte dei promotori. Dati che non finiranno mai nelle
mani dell’Arma, come qualcuno vorrebbe far credere !

Il 99,6% delle migliaia di
colleghi che hanno fatto pervenire la loro scheda si è dichiarato contrario
all’ipotesi di militarizzazione,
sciagurata conseguenza dell’ipotetico assorbimento del Corpo Forestale dello
Stato da parte dell’Arma dei Carabinieri; questa follia amministrativa è però
servita se non altro a ricompattare il fronte sindacale, mai così unito contro
chi non gode più della stima e della fiducia delle Donne e degli Uomini che
dovrebbe guidare, e per contrastare, con tutte le forze e con ogni strumento,
un disegno strampalato – perché certamente non si può definire un progetto –
che porterà il Governo a scontrarsi con un contenzioso corposo, pesante e molto
pericoloso dal punto di vista politico.

Già, perché le quasi 110.000
firme raccolte dalla petizione on line, destinate inesorabilmente ad
aumentare, il parere contrario di tutti gli addetti ai lavori, le difficoltà di
relazione tra due strutture profondamente diverse, sia dal punto di vista
giuridico-organizzativo che culturale, il “prepotente” NO ALLA
MILITARIZZAZIONE espresso dal personale, sono tutti fattori che potrebbero
creare non pochi grattacapi all’Esecutivo in fase di attuazione della legge
delega.
 Autorevoli magistrati
costituzionalisti hanno espresso pubblicamente enormi riserve su alcuni punti
della legge approvata in via definitiva da Palazzo Madama ed il cartello
unitario dei Sindacati non si farà certo sfuggire l’occasione per intraprendere
la prima azione giudiziaria di una lunga serie di iniziative legali. Abbiamo
quindi già richiesto i pareri professionali dei migliori Avvocati per verificare
la fattibilità di un ricorso alla Corte Costituzionale ed alla Corte di
Giustizia Europea, dei quali sarete messi tempestivamente al corrente. 

Nulla è perduto dunque!   Aumentiamo
insieme gli sforzi per convincere quei pochi colleghi che danno ormai tutto per
deciso o che sono inclini a farsi travolgere dagli eventi e dalle decisioni di
chi ci amministra, che la loro risposta è importante quanto quella di chi l’ha
già inviata, che il loro NO ALLA MILITARIZZAZIONE si unirà alla
nutritissima schiera dei contrari all’assorbimento del Corpo Forestale dello
Stato.

La contrarietà alla
militarizzazione non è un capriccio, è bene chiarirlo.
Le differenze tra
ordinamento civile ed ordinamento militare sono enormi e si ripercuoterebbero
negativamente sull’organizzazione familiare e sulle libertà personali di
ciascuno di noi. Chi viene dal mondo “con le stellette” sa di che
cosa parliamo: minor flessibilità sull’applicazione di molti istituti
contrattuali, di benefici di legge, vincoli significativi che investono le
sfere personali. 

Non crediamo che il
Carabiniere sia un cittadino di serie B, come scrisse provocatoriamente il
COCER nel 2012 chiedendo la smilitarizzazione dell’Arma, ma siamo certi che sia
però un lavoratore al quale si chiede di rispettare i doveri molto più di
quanto si concedano i diritti.

 

 

 SAPAF
Moroni
Marco
 

 

 UGL
Scipio
Danilo
 

 

 SNF
Laganà
Andrea
 

 

 FNS-CISL
Cortesi
Pier Giorgio
 

 
 CGIL-CFS
Fabrizi
Francesca
 

 

 UIL/PA DIRFOR
Violante
Massimiliano
 

 
 

    

 
 
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