DAP/ministeri: lettera al Capo di Gabinetto su Informatici amministrazione penitenziaria

16 Dicembre 2015

 

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DAP/ministeri: lettera al Capo di Gabinetto su Informatici amministrazione penitenziaria
 

Roma, 15 dicembre 2015

Dott. Giovanni Melillo
Capo di
Gabinetto

Oggetto:
Informatici Amministrazione Penitenziaria

L’Ufficio per
lo sviluppo e la gestione del sistema informatico penitenziario, pur tra mille
difficoltà, legate, come per l’intero dipartimento, alle carenze di risorse
umane e materiali e di una specifica formazione professionale, ha assicurato la
corretta gestione dei sistemi informatici penitenziari riportando anche
risultati eccellenti riconosciuti dalla stessa dirigenza del DAP. Si pensi alla
virtualizzazione delle unità server dedicate al funzionamento del sistema
SIAP/AFIS che ha consentito nel 2013 di salvare questo fondamentale sistema dal
rischio di una obsolescenza colma di conseguenze; alle quotidiane soluzioni
trovate dal personale interno per consentire il regolare svolgimento dei
servizi penitenziari e, soprattutto, al consolidamento applicativo e
tecnologico messo in atto a partire dal 2013 che ha consentito di mettere in
sicurezza i sistemi del DAP e conseguire notevolissimi risparmi di gestione
passando, per le spese di funzionamento, secondo quanto risulta, dai quasi 5
milioni di euro nel 2010 a meno di 900.000 euro nel 2014.

L’Ufficio per
l’Informatica del DAP non è un mero ufficio amministrativo ma è una struttura
che cura in molti casi direttamente i sistemi in gestione come ad esempio il
SIAP/AFIS. Lo stesso, anche quando non cura direttamente la gestione dei
sistemi, funge da preziosa ed insostituibile interfaccia nei confronti delle
ditte incaricate di fornire gli indispensabili servizi professionali in alcune
aree altamente specialistiche, come per esempio il SAP. Anche in tali casi, però,
tutti i processi sono governati ed indirizzati dal personale interno in modo
che le ditte esterne forniscono, in definitiva, esclusivamente mano d’opera
specializzata.

Le scriventi
organizzazioni sindacali sono fortemente preoccupate della sorte del settore
informatico penitenziario a seguito della riorganizzazione del Ministero. In
particolare le stesse temono la paventata parcellizzazione del servizio ossia
la distribuzione delle aree applicative all’interno delle direzioni generali
competenti per materia. Una tale “riorganizzazione” priverebbe il dipartimento
della principale leva di cambiamento a disposizione delle moderne
organizzazioni ossia la struttura ITC (Information technology and
communication). Come tale questa struttura ragiona per sistema e non per
logiche settoriali: interventi che interessano un singolo aspetto devono
trovare una sinergia e un’armonizzazione con tutte le componenti del sistema in
modo da tenere sotto controllo la complessità dello stesso e la sostenibilità
della sua gestione sia in termini economici che di competenze specialistiche.

Inoltre la
struttura ITC sa bene che i settori applicativi non esauriscono il patrimonio
delle conoscenze e delle competenze da mettere a disposizione delle strutture
amministrative giacché altrettanto importanti sono le risorse di rete, le
risorse sistemistiche (ovvero le unità di calcolo e di storage), il middleware
(ovvero lo strato degli application server e dei sistemi operativi), il
datawarehouse che mette a fattore comune tutti i dati dell’organizzazione e il
servizio statistico. Fare a meno di uno strumento così importante, che serve
complessivamente circa 50.000 utenti comprese le Forze di polizia e l’Autorità
Giudiziaria, dal punto di vista strategico, vuol dire non comprendere la
necessità di una cabina di regia interna che governi i processi di automazione
dell’Amministrazione penitenziaria.  

Tanto premesso,
CGIL CISL e UIL, considerata l’importanza strategica che riconoscono alla piena
informatizzazione dei servizi, anche penitenziari, così come ampiamente
illustrata nella piattaforma unitaria di riforma organizzativa dell’intera
amministrazione della Giustizia elaborata nel marzo 2014, chiedono che sulla
materia sia aperto un confronto con le rappresentanze dei lavoratori
finalizzato a  sostenere e potenziare
l’azione riformatrice in atto in vista della piena attuazione del principio
costituzionale di buona amministrazione.

Distinti saluti 

FP CGIL                CISL FP              UIL PA
Lina Lamonica    Eugenio Marra    Domenico Amoroso

 

 
 
 
 
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