Violenza Donne: Fp Cgil a Madia e Bonaccini, ora azioni concrete per #nonunadimeno

07 Dicembre 2016

Violenza Donne: Fp Cgil a Madia e Bonaccini, ora azioni concrete per #nonunadimeno

Ufficio stampa Fp Cgil 

‘Determinante contributo lavoro pubblico contro il fenomeno, a partire da contratto’

Roma,
25 novembre – “Azioni concrete perché sia effettivo l’obiettivo di
essere #nonunadimeno”. In una lettera inviata al ministro della Pa,
Marianna Madia, e al presidente della Conferenza delle regioni, Stefano
Bonaccini, la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, in
occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne,
avanza proposte e azioni concrete, e che riguardano prevalentemente il
‘lavoro pubblico’, di contrasto al fenomeno.

Proposte e azioni
da portare avanti, afferma Sorrentino, “con il rinnovo dei contratti per
i dipendenti pubblici”. Tra queste, spiega, “il potenziamento dei Cug:
strumento utile ma che andrebbe accompagnato da procedure da codificare e
che prevedano la valutazione di impatto di genere delle misure di
programmazione delle pubbliche amministrazioni che hanno riflessi sul
rapporto di lavoro e sulla sua organizzazione”. Inoltre, aggiunge la
dirigente sindacale, “occorre esplorare il campo delle azioni di
contrasto ai fenomeni di stalking e mobbing: forme di violenza più
difficili da dimostrare e contrastare per assenza di strumenti normativi
e di controllo ma soprattutto perché è scarsa l’attività di prevenzione
di questi reati che potrebbe, invece, essere determinata da processi di
formazione diffusa al rispetto della persona di tutto il personale e
dal corretto esercizio del potere direttivo da parte delle figure
apicali delle pubbliche amministrazioni”.

Ma soprattutto, osserva
la segretaria generale della Fp Cgil, “la contrattazione collettiva
dovrà intervenire nel costruire ipotesi di frazionamento dei periodi di
congedo in maniera quanto più flessibile, tale da rispondere alle
esigenze delle donne e soprattutto può migliorare quella previsione di
legge di una limitazione a ‘tre mesi’ della durata del congedo.
L’auspicio – prosegue – è che per tutte le lavoratrici pubbliche e
private quel limite venga tolto e ricollegato ai tempi di ripresa e
recupero pscico-fisico soggettivo, perché ogni violenza è diversa e ogni
persona ha diritto  ad avere il tempo che le è necessario”. I prossimi
rinnovi contrattuali possono, nel frattempo, segnare un avanzamento:
“Nel mentre però – scrive Sorrentino – abbiamo un’opportunità che ci può
vedere impegnati insieme nel produrre un’azione concreta in favore
delle donne vittime di violenza: aumentiamo nel prossimo contratto
collettivo il periodo di congedo e costruiamo norme di miglior favore
sulla fruizione del congedo per violenza e sul part-time”.

“Lavoriamo
soprattutto insieme – sostiene la segretaria della Funzione Pubblica
Cgil – sugli ambienti di lavoro, sulla promozione di piani di formazione
specifici che contrastino mobbing, stalking e violenze nei luoghi di
lavoro, lavoriamo per rendere obbligatoria la valutazione di impatto di
genere nella programmazione, facciamolo per creare una diversa cultura
che sconfigga la violenza sulle donne in ogni sua forma come
comportamento socialmente tollerato, agiamo con azioni concrete che,
oltre la doverosa condanna, dimostrino che le Istituzioni e chi
rappresenta le lavoratrici ed i lavoratori si assumono la responsabilità
di dare una risposta efficace, più ampia e più equa alle donne vittime
di violenza”.

Così come “sarebbe importante che le Istituzioni
tutte, dessero piena attuazione alla Convenzione di Istanbul”, lavorando
principalmente sul tema “della prevenzione, la rete di sostegno, il
rispetto dei diritti individuali ed inviolabili della persona”. Per
Sorrentino “c’è ancora molta strada da percorrere, troppe ancora sono le
vite spezzate dalla violenza maschile, troppe le violenze soffocate
dall’assenza di sostegno e protezione alle vittime, troppo pervasiva
ancora l’accettazione del fenomeno sia quando avviene nella vita privata
che quando la dignità delle donne viene lesa in maniera pubblica”. Per
questa ragione, “ogni giorno nei luoghi di lavoro e nel territorio
operiamo per affermare la tutela della vita, della salute, della
crescita professionale delle donne. Ci sono tuttavia dei momenti in cui
si può e si deve fare la differenza. Lo chiederemo nei rinnovi
contrattuali, lo facciamo nei luoghi di lavoro, nelle piazze, nella
difesa delle reti antiviolenza: ci mobilitiamo e agiamo per essere
#nonunadimeno!”, conclude Sorrentino.

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