VVF – Reggio Emilia – Abruzzo: considerazioni sul campo base di Barisciano, sulla logistica e sulla salute degli operatori.

18 Luglio 2011


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Reggio Emilia – Abruzzo: considerazioni sul campo base di Barisciano, sulla logistica e sulla salute degli operatori.

14.10.2009 – Abbiamo ricevuto dal compagno Luca Incerti, Coordinatore Provinciale CGIL VVF, alcune considerazioni sulla situazione dei VVF – e sul servizio che tuttora prestano – nelle zone colpite dal sisma, nonchè una sollecitazione alla strutture sindacali, regionale e nazionale, affinchè ci sia un maggior controllo delle condizioni di lavoro e della salute degli operatori.

Di seguito le pubblichiamo, rassicurando il compagno Incerti – e tutti i lavoratori interessati alla questione – che ce ne stiamo già occupando con la massima solerzia.


 

LOGISTICA E POLVERE

 

Innanzitutto, preme ringraziare quei colleghi che nei campi base si prodigano quotidianamente per seguire la logistica e la mensa. Al costo di notevoli sacrifici e spesso sensi di frustrazione, per un ruolo, che come è giusto che sia, non sentono loro, in particolar modo se pensiamo al servizio mensa.

Nei giorni scorsi ho avuto modo di poter valutare l’ospitalità del campo base di Barisciano, pur avendo preso atto, dell’ultimo incontro con il Capo Dipartimento e quindi dei futuri progetti logistici ci pare utile fare alcune considerazioni.

La struttura logistica del campo di Barisciano è la medesima di inizio sisma; si poteva immaginare che a sei mesi dall’evento ed in prossimità dell’inizio della stagione meno propizia, climaticamente parlando, ed in considerazione anche del fatto che ci troviamo in una parte del territorio con inverni solitamente piuttosto rigidi, qualcuno avesse pensato di migliorare la situazione logistica sostituendo le tende con strutture meno leggere, a meno che l’amministrazione non abbia avuto le assicurazioni di Giove o altro addetto ai lavori.

Il campo base di Barisciano è quello della colonna mobile dell’Emilia Romagna, successivamente integrato da altre regioni; rammentiamo gli incontri in regione, esercitazioni pagate con fondi regionali della protezione civile, qualche convegno…tutto questo per favoleggiare di colonne mobili integrate con disimpegno dei professionisti del soccorso, leggasi Vigili del Fuoco, ed impegno della protezione civile in compiti di cucina e logistica. Tutto questo si è, ovviamente, sciolto come neve al sole, nel momento dell’emergenza; ma anche ora che la protezione civile emiliano-romagnola ha chiuso parte dei propri campi ci si è guardati bene dal voler riaprire il discorso, convinti, forse, che si vada bene così.

Vorrei poi segnalarvi la situazione dei colleghi che stanno quotidianamente operando con il movimento terra e che, più che spostare terra, spostano macerie, quindi polveri; sarebbe forse il caso di capire quali polveri questi stanno maneggiando. Riaprire l’annoso problema legato all’amianto, mai risolto per i Vigili del Fuoco, problematica che non può essere sottaciuta o risolta con circolari o richiami all’uso dei DPI (per altro doverose le prime ed utili gli ultimi). Anche questo si lega fortemente alla logistica, sovente, e sovente è un eufemismo, i vestiti da lavoro trovano ricovero nelle tende dove si riposa e se qualcuno capisce un poco di problematiche legate all’amianto o alle polveri, sa dove voglio arrivare. Ho parlato del movimento terra perché il problema mi è stato posto da loro, ma non credo che, in particolar modo, chi ha operato nei primi momenti, o anche successivamente, ne abbia risentito meno, per questo vi chiedo di adottare idonea iniziativa a tutela della salute del personale.

 

Coordinatore Provinciale FPCGIL VVF Reggio Emilia
Luca INCERTI

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