Al Capo Divisione Risorse dell’Agenzia delle Entrate Dott. Antonio Dorrello

div.risorse@agenziaentrate.it

Alla Direttrice Centrale

Risorse Umane

dell’Agenzia delle Entrate Dott.ssa Laura Caggegi

dc.risorseumane@agenziaentrate.it

e p.c.

Direzione Centrale – Risorse Umane

Ufficio Relazioni Sindacali

Dott.ssa Ornella Oliveri

dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it

OGGETTO: Richiesta incontro costituzione sede Direzione Regionale Trentino Alto Adige con sede a Bolzano.


In data 02 agosto 2024 avevamo chiesto notizie circa la costituzione della Direzione regionale di cui all’oggetto individuando in tale scelta alcune criticità importanti relative all’impatto delle specifiche normative vigenti per la Provincia Autonoma di Bolzano e per tutte le amministrazioni nazionali aventi sede in quel territorio.

La scelta di costituire una direzione regionale con sede a Bolzano, avallata da ultimo da una recente deliberazione del Comitato di Gestione, concretizza tutte le nostre preoccupazioni, sia sotto il mero profilo gestionale che sotto il profilo più propriamente legato all’impatto delle normative sul bilinguismo.

Tale scelta estenderà le criticità organizzative dell’attuale Direzione Provinciale di Bolzano anche alle sedi di Trento senza alleviarne alcuna, proprio in un momento in cui la stessa Direzione Provinciale di Trento ha raggiunto un fragilissimo equilibrio tra risorse presenti e carichi di lavoro, un equilibrio destinato a decadere con i

prossimi pensionamenti le cui sostituzioni non potranno più avvenire con i concorsi nazionali, ma solo con i concorsi specifici per la Provincia Autonoma di Bolzano che scontano le criticità relative agli obblighi di bilinguismo.

Se fin qui tali normative hanno ostacolato enormemente l’attività della Direzione Provinciale di Bolzano, la scelta di costituire una Direzione Regionale con sede a Bolzano comporterà l’estendersi di tali problematiche ad un territorio che fino ad ora ne aveva altre, nessuna delle quali risolte con tale riorganizzazione, ma almeno poteva contare su concorsi più attrattivi.

A ciò si aggiunge la chiusura del minicam, indipendentemente da una valutazione di efficacia, oltre che l’annosa questione delle sedi periferiche, soprattutto quella di Riva del Garda. Ciò ha chiaramente creato un clima di assoluta sfiducia tra i lavoratori della DP di Trento, con il concreto rischio che molte delle nuove assunzioni decidano di rivolgere altrove le loro attenzioni.

Si chiede quindi di sospendere e ponderare nuovamente la scelta organizzativa in questione e convocare un incontro urgente con le OO.SS. per discutere delle ricadute organizzative di tali decisioni sui lavoratori ed individuare le necessarie garanzie a tutela degli stessi.

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Agenzia delle Entrate

Florindo Iervolino

Il 24 ottobre del 2024 l’Amministrazione varò ufficialmente il regolamento per il cambio di famiglia professionale. Il documento doveva dispiegare i suoi effetti in tempi brevissimi per consentire il ripopolamento di due profili in particolare, quello ispettivo e quello degli STT, ormai in evidente stato di difficoltà.

Il 3 marzo del 2025, a distanza di cinque mesi, l’Amministrazione comunicò le sue intenzioni: dar seguito al mandato, più volte sollecitato da quest’organizzazione, per consentire l’arruolamento di 47 unità tra gli STT e di 69 funzionari nelle fila del personale ispettivo.

Il 21 marzo partì il primo interpello per il mondo dell’informatica, con il messaggio 981/2025.

Questa breve cronistoria purtroppo finisce qui.

Non abbiamo ancora notizia, infatti, dell’esito di quella procedura, né della promessa selezione dei responsabili di progetto rimasta in fieri. Il mondo dell’informatica vive una stagione densa di trasformazioni, di cambiamenti, è stato investito della necessità di adempiere al PNRR e di costruire una via pubblica all’adozione dell’Intelligenza Artificiale, ma la valorizzazione professionale delle sue risorse, la possibilità di costruire percorsi di carriera appaganti per chi realmente crea un valore aggiunto, non sembra essere percepita come una necessità.

Analogamente si sta abbassando il sipario sul destino degli aspiranti ispettivi, interni o esterni che siano, laddove il terreno da recuperare è ancor più vasto considerando il blocco alle assunzioni da un lato e i pensionamenti dall’altro.

È calato il silenzio. Un silenzio profondo e cupo, considerando che appena un anno fa moriva Satnam Singh, il bracciante indiano che lavorava in nero in un’azienda laziale. E allora il Ministro Marina Calderone, tuonando dall’indignazione di fronte alle agenzie, prometteva un impegno deciso sul versante legalitario: un impegno che stenta a decollare, tra concorsi bloccati e atteggiamenti punitivi assunti da questo Governo proprio verso quegli enti che dovrebbero presidiare la funzione.

Ne vien fuori un quadro a tinte fosche, dove il rischio più grande è quello di avere così poche unità da smantellare implicitamente l’operato della vigilanza.

Nel frattempo i lavoratori resistono a tutto: ai carichi in aumento e alle promesse da marinaio. Ma per quanto ancora?

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

È stata approvata e pubblicata la relazione della Corte dei conti sull’attività di vigilanza infortunistica dell’INL (la trovate in allegato al comunicato). Si tratta di una relazione corposa, le cui raccomandazioni conclusive sono, a nostro parere, assolutamente condivisibili, quantomeno perché sono anni che – come FP CGIL – chiediamo praticamente le stesse cose. Ringraziamo i giudici della Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato per la loro relazione, perché ci consentono di riprendere concetti più volte espressi, come FP CGIL, in questi anni.

Vediamo nel dettaglio: la Corte evidenzia l’assenza perdurante di “un sistema unico di condivisione dei dati tra gli istituti deputati alla vigilanza, presupposto fondamentale per l’esercizio di una corretta funzione di coordinamento” e per questo “raccomanda un sollecito completamento dei due sistemi già in uso, Sinp e MiniSinp, nonché una tempestiva ed effeFva entrata in funzione del Portale del sommerso”. “tale sistema […] potrà garantire un’effettiva e completa circolazione dei dati e, al contempo, una più efficace azione ispettiva”.

Nel corso dell’audizione davanti alla Corte, l’INL ha comunicato che “circa 900 ispettori ordinari non svolgono, o svolgono solo parzialmente, attività ispettiva in quanto sono impiegati, in parte o totalmente, in compit i di tipo amministrativo. Tale circostanza” – ribadisce la Corte “suscita perplessità in quanto ciò non può che incidere negativamente sull’aFvità ispeFva. Che cosa si può fare, quindi? Procedere all’assunzione di nuovi funzionari amministrativi ma, anche “un intervento legislativo che aumenti l’attraFvità del ruolo dell’ispettore del lavoro, con incentivi ad hoc, quali la corresponsione di un’indennità legata alle mansioni di polizia giudiziaria svolte dagli ispettori e un regime forfettario per il rimborso delle spese di missione sostenute dagli stessi”. Bene che anche la Corte condivida l’impostazione di un sistema indennitario.

Riguardo al contingente Sicilia, la Corte scrive: “Risulta essere particolarmente rilevante l’incremento del numero totale degli accessi compiuti e, per quanto concerne specificamente la salute e sicurezza, il numero delle ispezioni compiute ed il totale delle violazioni accertate. La Sezione, quindi, auspica la continuazione della sperimentazione, anche attraverso un ulteriore rafforzamento del contingente, alla luce dei risultati conseguiti. Speriamo, quindi, che INL costituisca al più presto la struttura deputata a seguire la vigilanza in Sicilia, così da allargare ulteriormente il contingente.

Relativamente alle entrate, si evidenzia che, ad aprile 2025, l’INL doveva ancora ricevere – da Ministero del Lavoro e MEF – la cifra esorbitante di 43.679.135 euro! I giudici prendono atto della “lentezza intrinseca al procedimento di rimborso delle somme all’Inl” e per questo auspicano “un intervento normativo teso a semplificare la disciplina delle entrate dell’Ispettorato, in quanto la citata scelta normativa non sembra rispondere a criteri di razionalità e semplificazione, incidendo sulle modalità e sulla tempistica di acquisizione delle risorse. Forse i giudici non sanno, ad esempio, che il personale ispettivo dell’INL, proprio per questi valzer burocratici, sta ancora aspettando di ricevere l’ultimo bimestre di incentivi dell’anno 2023…

Sempre restando sulle risorse di bilancio, la Corte “auspica una modifica normativa che estenda la possibilità di utilizzo di tali risorse, ad esempio, per sopperire alle carenze di personale e per incentivare la digitalizzazione delle aFvità”, aggiungendo poi che “in merito alla gestione delle entrate e ai loro utilizzi sarebbe quantomai opportuno riconoscere tale autonomia individuando le procedure più idonee allo sviluppo di tale ruolo”. Perciò, quando noi come FP CGIL chiedevamo un intervento normativo per ampliare l’autonomia di bilancio dell’Ente e completarla, non stavamo fantasticando. Ora la Corte dei conti avvalora quanto noi avevamo chiesto anche alla Ministra Calderone, al tavolo della vertenza sulla perequazione.

La conclusione della relazione dovrebbe essere letta dal vertice politico del Ministero ed essere immediatamente tradotta in norme di legge: “pertanto, nell’oFca di superare tali vincoli, la Sezione, […] auspica che le proposte di riforma normativa siano prese in considerazione dal legislatore, dando ulteriore impulso all’aFvità dell’Ispettorato nazionale del lavoro”.

Ministra Calderone, stavolta non è la FP CGIL che le chiede di dare ulteriore impulso all’attività dell’INL e fare qualcosa di concreto per lavoratrici e lavoratori di questo Ente. Stavolta è la Corte dei conti: almeno a loro, darà ascolto?

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

“Devo ringraziare tutto il personale ispettivo per l’attività, per la qualità del lavoro svolto, per la sinergia che si sta creando tra forze ispettive […]. Certamente c’è il mio impegno sulle misure che devono incentivare l’attività degli ispettori, sono consapevole che ci sia una necessità di investire risorse economiche sul fronte del miglioramento del trattamento economico non solo del personale ispettivo”.

Così la Ministra Calderone, lo scorso 12 giugno nel suo intervento alla Camera dei deputati, nell’ambito delle comunicazioni rese in materia di salute e sicurezza sul lavoro, riconoscendo l’esistenza di un problema retributivo del personale (ispettivo e non solo) dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. 

Ancora una volta le dichiarazioni, gli impegni e le promesse non sono state seguite da fatti concreti. Nel DPCM emanato a seguito del DL PA, con cui si ripartiscono i fondi stanziati presso il MEF per l’aumento del salario accessorio del personale di Ministeri e Presidenza del consiglio, INL non è presente, come altre Agenzie. La stessa Ministra, in risposta a una interrogazione parlamentare sul punto, riconosce l’esistenza di una “asimmetria”, che questa esclusione genera “interrogativi e preoccupazioni” e comunica che l’intento del Governo è quello di superarla. Peccato che, durante l’iter di approvazione del DL PA fossero stati presentati degli emendamenti di maggioranza (ripetiamo: di maggioranza), che miravano ad includere nello stanziamento sia INL sia le altre Agenzie, ma tali emendamenti sono stati poi ritirati…

Finalmente, con l’emanazione del DPCM, si è fatta chiarezza sulle finalità dello stanziamento del fondo presso il MEF, che non riguarda l’incremento dell’indennità di amministrazione, bensì gli FRD, ma è una magra consolazione. Come la Ministra Calderone sa bene, si pone un tema di troppe rinunce alla presa di servizio o di dimissioni, da parte del personale ispettivo e non solo.

In diverse occasioni, la Ministra ha autoelogiato l’impegno del Governo a far bandire un nuovo concorso per ispettori tecnici: diamo atto del concorso (che, peraltro, recupera parte dei posti andati deserti nel precedente), ma i numeri dei candidati rispetto ai posti disponibili non lasciano presagire bene e la causa di questo resta sempre la stessa: l’eccessiva differenza tra retribuzione e competenze richieste

Cosa ha fatto l’organo politico per garantire l’inserimento dei lavoratori dell’INL nel Fondo di 190 milioni? Cosa intende fare, ora, per riallineare le dichiarazioni ufficiali ai fatti?

Di certo occorre garantire che il FRD dell’INL sia adeguatamente incrementato nella sua quota fissa.

Occorre avere il coraggio politico che finora al vertice politico del Ministero del lavoro è mancato e che altri Ministri della stessa compagine hanno avuto, con risultati tangibili per i lavoratori

Occorre rivendicare la centralità concreta (non a parole) dell’INL e delle sue attività a tutela dei lavoratori, della legalità del mercato del lavoro e della sicurezza sul lavoro. 

Occorre utilizzare il corposo avanzo di bilancio dell’INL, mettendone una parte sostanziosa a disposizione dei lavoratori, superando resistenze strumentali. 

La Ministra Calderone si degnerà, almeno stavolta, di dare una risposta o proseguirà con questo balletto di dichiarazioni vuote? 

In assenza di risposte, avvieremo tutte le iniziative necessarie a tutelare i lavoratori e a far sapere alla cittadinanza che le sue parole sono solo chiacchiere e non impegni seri.

 

Coordinatore nazionale FP CGIL – INL

Matteo Ariano

 

Lo avevamo anticipato il 14 maggio scorso con un volantino: il decreto-legge PA, la cui paternità è stata rivendicata dal Ministro Zangrillo, non avrebbe dato all’Istituto neanche il becco di un quattrino.

La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale ha confermato i peggiori auspici.

Dei 190 milioni di euro, destinati a tamponare gli effetti deleteri di un rinnovo contrattuale a perdere, neanche un milione è stato stanziato appannaggio di questo Ente. È l’ennesimo schiaffo, malgrado l’aumento evidente dei carichi lavorativi (dal SIISL alla nuova invalidità civile).

Verrebbe da chiedere che male hanno fatto le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto ai vertici del Governo e, indirettamente, a quelle organizzazioni sindacali che hanno avallato – con la loro firma sul CCNL – una sensibile contrazione del nostro potere d’acquisto.

Sì, perché anziché discutere l’atteggiamento punitivo rivolto a INPS, le mazzate rovesciate su colleghe e colleghi, alcuni eroi nostrani preferiscono dissertare sul “sindacalismo in cachemire”: quello che parla di salario, di remunerazione dell’attività lavorativa, di sicurezza. Può dispiacere a molti, ma la lotta resta viva: il sindacato per davvero esiste, RESISTE, non conosce battute d’arresto, né farà passi indietro finché non sarà riconosciuto un giusto trattamento ai lavoratori pubblici, anche a quelli bistrattati che ogni mattina attivano gli sportelli garantendo una consulenza di livello a ogni utente.

Preferiamo, dunque, un cachemire fuori stagione, al sindacalismo in mutande.

Ci hanno portato un piatto di lenticchie, poi si sono presi pure le lenticchie. Cosa sia rimasto sul piatto è fin troppo evidente.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS
Giuseppe Lombardo

Agenzia del demanio – Direzione risorse Umane e Organizzazione

Trattamento Economico, Attività Normativa e Relazioni Sindacali

Dott. Francesco Gregorace

dg.normativarelazionisindacali@agenziademanio.it

Oggetto: Assicurazione professionale colpa grave a carico delle Stazioni appaltanti

Nell’Ottobre 2024 questa Organizzazione ha chiesto all’Agenzia chiarimenti circa il pagamento delle assicurazioni professionali per colpa grave.

Tale necessità di chiarimento trovava fondamento nella genericità del Regolamento funzioni tecniche attualmente vigente e nell’orientamento espresso dal MIT –attraverso il servizio di supporto giuridico, in risposta al quesito n.2329 del 2024che ha chiarito come le coperture assicurative per il personale incardinato nelle attività indicate nell’allegato I.10 di cui al c.1 art. 45 del Dlgs 36/2023, siano interamente a carico delle Stazioni Appaltanti comprese anche quelle per i danni da colpa grave amministrativa.

Sul finire del 2024 –mediante apposita nota di riscontro – l’Agenzia ha informato la Scrivente che le proprie Strutture interne competenti si stavano attivando per conformarsi al citato parere rilasciato dal Servizio di supporto giuridico del MIT.

Ad esclusione della recente comunicazione afferente la copertura assicurativa per coloro impegnati nelle attività di verifica, a distanza di mesi da questa interlocuzione, né la FP CGIL né le lavoratrici e i lavoratori direttamente interessati sono stati portati a conoscenza delle ricadute “pratiche” dell’intenzione espressa dall’Agenzia di volersi conformare a quanto indicato dal MIT attraverso la stipula di apposite polizze per le coperture assicurative compresa quella per i danni da colpa grave amministrativa.

Tale costante condizione di incertezza –culminata con la decisione unilaterale di sospendere i rimborsi per l’iscrizione agli albi professionali a favore di tutto il personale e per la quale restiamo in attesa di risposta alla nostra ulteriore sollecitazione– pur non mettendo in discussione il costante apporto professionale del personale impegnato nelle diverse attività contribuisce ad alimentare un clima di sfiducia e rassegnazione che, ad avviso della FP CGIL, conferma la necessità di interventi finalizzati alla motivazione e alla valorizzazione del Lavoro in questa Agenzia.

Nel restare in attesa di cortese e urgente riscontro si porgono cordiali saluti

FP CGIL Nazionale

Daniele Gamberini

In data odierna una delegazione della Funzione Pubblica CGIL composta dalla coordinatrice nazionale per l’Aci, Derna Figliuolo, da Tommaso Vigliotti del Comparto Funzioni Centrali e dal segretario nazionale di categoria Florindo Oliverio, ha incontrato il Commissario Straordinario dell’Ente, Generale Tullio Del Sette per un confronto sulla situazione di Aci e per conoscere gli scenari e le prospettive future.

Come FP CGIL abbiamo, in premessa, chiarito che il nostro compito e il nostro intervento come sindacato è sempre stato e sempre sarà rivolto alla tutela del ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori, alla valorizzazione delle loro professionalità, alla difesa del potere d’acquisto delle retribuzioni, funzionali alla salvaguardia del servizio pubblico ai cittadini.

Abbiamo poi sottolineato l’importanza strategica di procedere a nuove assunzioni dato il progressivo depauperamento degli organici nelle sedi di lavoro.

Il Generale Del Sette ha convenuto con noi sul punto, accogliendo questa come una priorità nella sua azione e garantendo che sta lavorando personalmente e decisamente allo scopo di rimuovere anche alcuni ostacoli tecnici che sembra stiano rallentando l’iter previsto per arrivare al più presto a nuove immissioni di personale.

Per quanto riguarda lo stato dei lavori del tavolo tecnico sulle sorti di tre Enti a base associativa (oltre ad Aci, Aero Club e Unione Italiana Tiro a segno) abbiamo appreso che l’impegno profuso in rappresentanza di Aci ha effettivamente prodotto almeno una maggiore consapevolezza del ruolo di Aci nella gestione del PRA e una riconsiderazione di alcune ipotesi di riforma strutturale inizialmente avanzate.

Il Commissario Straordinario, che ha sottolineato l’importanza dell’ascolto di tutte le parti quale elemento fondamentale per maturare le decisioni nella maniera più ponderata possibile, in tema di relazioni sindacali ha condiviso la nostra richiesta di mantenere costante un canale di confronto aperto e attivo, riconoscendo – nell’interesse dell’Ente e delle lavoratrici e dei lavoratori – la rappresentatività della Funzione Pubblica CGIL confermata, da ultimo, dalle elezioni delle RSU.

Al Segretario Generale della Giustizia Amministrativa Ai Segretari Delegati per il CdS e i TT.AA.RR.

Al Direttore Generale Risorse Umane

Al Direttore Generale per le Risorse informatiche e la statistica

All’Ufficio per il Personale Amministrativo e l’Organizzazione

Per il tramite dell’Ufficio Relazioni Sindacali della G.A.

Alle Segreterie Nazionali FP CGIL e UILPA

P.c. alle Lavoratrici e ai Lavoratori della G.A.

Oggetto: Mancata Discussione del Consuntivo 2024. Forte Preoccupazione per i Pagamenti della Produttività

Le scriventi OO.SS., a seguito dell’incontro tenutosi in data 13 maggio con l’Amministrazione, e avute le dovute rassicurazioni, spiegazioni ed intenzioni dalla stessa, hanno provveduto a diramare una nota unitaria nella quale esprimevamo un cauto ottimismo circa il pagamento degli emolumenti relativi al fondo risorse decentrate 2024 (in particolare la performance collettiva) entro l’estate, così come prospettato dall’Amministrazione. Ad oggi, dobbiamo purtroppo constatare che tale previsione è stata completamente disattesa.

Inoltre, da frammentarie notizie che ci sono pervenute, sembra che il Consuntivo, pur essendo pervenuto con largo anticipo, non sia stato discusso durante l’ultimo plenum del Consiglio di Presidenza, organo preposto a tale funzione. Questa mancata discussione, nonostante la possibilità di includerlo all’ordine del giorno per una tempestiva presa in visione e dibattito, rappresenta un grave ostacolo.

Tale omissione non solo vanifica le aspettative di celerità che la nota del 14 maggio 2025 aveva generato, ma farà slittare inevitabilmente tutte le procedure successive, tra cui anche gli altri emolumenti relativi al fondo risorse decentrate 2024 (performance individuale). Questo ci preoccupa anche in previsione del fondo risorse decentrate relative all’anno 2025.

Pertanto, con grande rammarico e preoccupazione, dobbiamo prendere atto che la previsione ottimistica da voi prospettata si è trasformata in una mera illusione. Ci troviamo a supporre che il pagamento della produttività collettiva e individuale, su cui le famiglie dei lavoratori della giustizia amministrativa fanno un estremo affidamento in quanto parte integrante del proprio reddito, non potrà avvenire prima della fine dell’anno.

Questo ritardo comporta un inaccettabile e ulteriore aggravio delle già difficili condizioni economiche attuali dei lavoratori, proprio in un momento in cui il carrello della spesa raggiunge prezzi record al rialzo e gli stipendi perdono quotidianamente il proprio valore.

Per quanto premesso e dinnanzi a una delicata situazione che non ha precedenti, ci aspettiamo una reale e immediata presa di coscienza da parte dell’Amministrazione. Le continue rassicurazioni e la millantata attenzione verso i lavoratori, a questo punto smentite dai fatti, contrastano palesemente con le azioni concrete che, invece di portare ristoro, procrastinano ulteriormente l’erogazione di somme dovute, destando ulteriori preoccupazioni anche sul futuro economico degli stessi lavoratori.

Chiediamo un intervento urgente, di poter conoscere la reale situazione e le problematiche che ostano il superamento della situazione di stallo, nonché una spiegazione chiara e dettagliata in merito a quanto accaduto. È indispensabile che vengano adottate tutte le misure necessarie per accelerare le procedure e garantire il pagamento delle spettanze nel più breve tempo possibile.

Senza rassicurazioni chiare e la definizione di tempi certi per l’erogazione delle somme dovute, saremo costretti a prevedere una mobilitazione generale dei lavoratori.

Restiamo in attesa di un riscontro immediato e di un confronto risolutivo.”

FP CGIL                          UIL PA

Maria Paola Lo Monaco      Elisabetta Argiolas

Si è svolto ieri, 16 giugno 2025, l’incontro presso il Ministero della Giustizia tra la Capo di Gabinetto, dott.ssa Giusi Bartolozzi, la Direttrice Generale del Personale, Mariaisabella Gandini, e le Organizzazioni sindacali Fp Cgil, Uil Pa e Usb Pi.

In apertura di incontro, la Capo di Gabinetto, dott.ssa Giusi Bartolozzi, ha confermato l’impegno dell’amministrazione per incrementare il salario accessorio del personale del Ministero della giustizia. Nella serata di ieri è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 aprile 2025 che distribuisce le risorse già stanziate con l’art. 14 del decreto-legge 14 marzo 2025, n. 25, in cui si può rinvenire l’aumento di 43.479.000 euro per il fondo risorse decentrate del Ministero della giustizia.

Qui il resoconto integrale dell’incontro

Le carenze in organico dell’INPS diventano, di mese in mese, sempre più evidenti: si è creato ormai un buco nero dentro il quale si disperdono le storiche professionalità che hanno garantito la continuità dei servizi.

Lo abbiamo scritto qualche settimana fa, dando anche un’immagine per quantificare le difficoltà di un Istituito tenuto in piedi, a oggi, solo dalla straordinaria dedizione di chi lavora: è come se la DCM di Milano, quella di Napoli e quella di Roma insieme a tutta la Direzione Generale fossero prive di personale, gusci vuoti.

Per arginare le criticità, sembra imminente la pubblicazione di un bando di mobilità inter-enti destinato a coprire, in prima battuta, la desertificazione del centro-nord.

Una scelta, quella dell’Amministrazione, che se confermata ci convince per due motivi:

  • in primo luogo, risponde all’esigenza fondamentale di dare ossigeno a chi opera sul territorio;

  • in secondo luogo, interrompe il circoletto vizioso che alcune organizzazioni hanno sfruttato per orientare i nuovi ingressi.

C’è però un problema non banale, in questo percorso: non risulta che INPS abbia provveduto a mappare le carenze sui diversi livelli territoriali – sede per sede, agenzia per agenzia – come richiesto a più riprese dalla scrivente organizzazione.

Un elemento, questo, che qualunque realtà organizzativa considererebbe prioritario. Perché ben venga nuovo personale, ma che sia funzionale alle esigenze dell’Ente. Tanto più che resta ancora da capire cosa ne sarà delle colleghe e dei colleghi in assegnazione provvisoria e quali saranno i tempi dei nuovi concorsi per funzionari e assistenti, cui si legheranno – immaginiamo – eventuali processi di mobilità.

Anche su questo sarebbe necessario discutere in maniera trasparente, per avere un quadro completo e non parziale del futuro dell’Istituto: occorrerebbe definire il ruolo che l’INPS intende svolgere nel sistema-paese, per determinare poi con esattezza la più efficiente distribuzione e adeguare il trattamento economico nel contratto integrativo.

Uno scambio interno su una questione così dirimente, di interesse collettivo, dovrebbe superare le barriere che stanno impedendo un sano confronto in Istituto e potrebbe essere un ottimo viatico per attivare un dialogo con istituzioni e Governo.

Coordinatore nazionale FP CGIL INPS

Giuseppe Lombardo

In data odierna la RSU e le OO.SS. hanno incontrato l’Amministrazione per un incontro sul seguente o.d.g.: “Sottoscrizione definitiva accordo criteri e modalità di utilizzazione delle risorse del Fondo risorse decentrate per l’anno 2023, destinate alla retribuzione di produttività connessa alla valutazione della performance del personale delle aree del Ministero dell’Università e della Ricerca”.

Accordo FRD 2023

Alla luce dei rilievi sollevati dagli organi di controllo e per garantire l’erogazione più veloce possibile delle risorse assegnate ai lavoratori, si è ritenuto di poter firmare l’ipotesi contrattuale proposta, con l’aggiunta di correzioni “tecniche” utili a garantire la legittimità dell’accordo sottoscritto, anche alla luce della prerogative della contrattazione di sede. Alla luce della riformulazione del nuovo accordo, la somma massima spettante a lavoratori risulterebbe di circa € 9.700,00 lordo dipendente – al netto delle assenze – e la quota premiale di circa € 800,00 lordo dipendente, da attribuire al 21% dei dipendenti valutati positivamente.

L’effettiva erogazione dovrebbe avvenire, con una certa dose di ottimismo, entro

agosto.

Da parte di FP CGIL si è palesata la necessità di favorire meccanismi che assicurino una certa rotazione, negli anni, della quota premiale tra i lavoratori del Ministero, attribuita prevalentemente sulla base di valutazioni della performance lavorativa, in particolare visti gli standard di performance molto alti per la maggioranza dei lavoratori.

Progressioni PEO

Oltre alla trattazione e alla sottoscrizione dell’accordo FRD 2023 da parte di tutte le sigle sindacali presenti al tavolo e della RSU, l’amministrazione ha fornito ragguagli

sull’iter delle recenti progressioni economiche, all’esito del quale tutti i candidati dell’area funzionari partecipanti otterranno il passaggio alla posizione economica superiore a causa di una partecipazione di candidati inferiore alle posizioni messe a bando.

Differente è, invece, la situazione degli assistenti: la partecipazione è stata, come previsto, superiore ai posti disponibili, pertanto su 28 domande presentate in 22 troveranno accoglimento.

VARIE

Un’altra notizia di interesse è l’impegno dell’Amministrazione ad avviare un tavolo di confronto sulle posizioni organizzative, a valere sul FRD 2025.

Vista la convocazione circoscritta alla tematica alla firma dell’accordo sull’FRD23, si confida in una rapida convocazione da parte dell’Amministrazione dedicata alla trattazione delle ulteriori questioni ancora in sospeso e urgenti che riguardano i lavoratori del Ministero e che richiedono immediata trattazione, quali: nuovo sistema di gestione presenze, gestione degli spazi, FRD 2024, ampliamento dell’indennità “Bompiani” ai lavoratori MUR non percettori, attivazione di un confronto sull’area delle elevate professionalità.

FP CGIL NAZIONALE

Delegazione nazionale trattante FP CGIL MUR

Matteo Ariano

Carmen Di Santo

Al Capo Divisione Risorse

dell’Agenzia delle Entrate

Dott. Antonio Dorrello

div.risorse@agenziaentrate.it

Alla Direttrice Centrale Risorse Umane

Dell’Agenzia delle Entrate

Dott.ssa Laura Caggegi

dc.risorseumane@agenziaentrate.it

e p.c.

Direzione Centrale – Risorse Umane

Ufficio Relazioni Sindacali

Dott.ssa Ornella Oliveri

dc.ru.relazionisindacali@agenziaentrate.it

Oggetto: Richiesta scorrimento graduatorie idonei – concorso a n. 80 funzionari aumentati a 148, famiglia professionale funzionario gestionale.

Come FP CGIL abbiamo sempre sostenuto una campagna spinta di nuove assunzioni proprio per far fronte alle sempre più importanti sfide che vengono richieste in ambito di Convenzioni con le Agenzie Fiscali e per sopperire alle oramai troppe carenze di personale all’interno dell’Agenzia delle Entrate, in particolare nella famiglia professionale di cui alla selezione in oggetto.

La nostra posizione è dettata dall’esigenza di non perdere la straordinaria occasione di personale che ha già effettuato e superato una prova selettiva, senza quindi ricorrere ad un nuovo ulteriore concorso.

Con l’approvazione del Decreto PA 25/2025, che sospende la decadenza delle graduatorie, desideriamo conoscere l’orientamento dell’Agenzia – a cui chiediamo riscontro – per non perdere il beneficio che deriverebbe dallo scorrimento delle graduatorie regionali e degli uffici centrali, al fine di colmare le carenze organiche in essere sul relativo profilo.

Questa soluzione permetterebbe di ridurre i tempi di assunzione, perché il personale ha già superato la prova concorsuale, ma soprattutto permetterebbe un risparmio economico legato alla gestione di un nuovo concorso.

Confidando in un positivo riscontro, inviamo cordiali saluti.

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL

Agenzia delle Entrate

Florindo Iervolino

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